Con successo di risultati qualitativi e quantitativi, confortati dalla soddisfazione dell’utenza che in più occasioni ne ha reso pubblica testimonianza, prosegue nell’azienda ospedaliera di Caserta l’attività cardiochirurgica sempre più caratterizzata da un iter diagnostico-terapeutico nell’emergenza cuore, sincronizzato con le esigenze di queste delicatissime patologie.
Dalla data di inizio di questa attività — era il novembre 2002 — circa duemila interventi di alta specializzazione dicono della quotidiana attività con cui si fronteggiano le esigenze interventistiche di elezione e di emergenza, queste soprattutto preponderanti sulle prime.
“Alla chirurgia tradizionale si vanno sempre più sovrapponendo interventi di chirurgia superspecialistica che si praticano soltanto in alcuni centri nazionale — dice il direttore della U.O. di Cardiochirurgia, professor Luigi Piazza — Nella nostra unità operativa sono diventati quasi di routine le tecniche di cardiochirurgia riparative, sia della valvola mitrale che aortica. Una equipe qualificata e affiatata, pratica non soltanto chirurgia di rivascolarizzazione miocardia che nella maggio parte dei casi viene effettuata senza ricorso alla circolazione extracorporea, ma anche chirurgia ricostruttiva, soprattutto a carico dell’aorta toracica. Ed ancora frequenti sono gli interventi di sostituzione dell’aorta ascendente per patologie aneurismatiche, praticati con la conservazione della valvola aortica nativa. Questa tecnica rappresenta un vantaggio notevolissimo per i pazienti, che non sono costretti a effettuare terapie anticoagulanti, ed anche un risparmio sui costi per l’impiego di protesi sostitutive”. Per quanto riguarda i costi di gestione, è sempre un pericolo l’aspetto finanziario in un settore che non dovrebbe soffrire di restrizioni? “La salute del cittadino e il nostro dovere di provvedervi sono preminenti su ogni altro aspetto — dice il cardiochirurgo —. Nell’azienda ospedaliera di Caserta non ne abbiamo sofferto ed è giusto darne atto al direttore generale, Luigi Annunziata, con gli altri due componenti la triade strategica, il direttore sanitario Diego Paternosto e il direttore amministrativo Ernesto Gallo. Il vertice gestionale, sebbene alle prese con i problemi derivanti dai tagli finanziari, non ha intaccato la funzionalità del polo cardiochirurgico, così come per gli altri settori che motivano, diciamo, il marchio di qualità e di alta specializzazione che caratterizza la missione aziendale. Un impulso particolare si sta dando alle tecniche di assistenza ventricolare riservate ai pazienti che giungono al centro di cardiochirurgia in condizioni di grave insufficienza cardiaca e che solo grazie alla possibilità di essere collegati a dispositivi sostitutivi della funzione cardiaca, possono essere poi avviati al successivo intervento cardiochirurgico”.
Franco Tontoli
Giornalista Dirigente Ufficio Stampa e Comunicazione Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” Caserta