La gestione dei rifiuti sanitari viene disciplinata attualmente dal D.P.R 15/07/2003 n°254 che, nel contempo, ha abrogato le precedenti disposizioni in materia contenute nell’ art.45 del D.Lgs 22/1997 e nel D.P.R. 26 giugno 2000 n.219. Per la gestione delle altre tipologie di rifiuti (urbani,assimilati agli urbani, speciali pericolosi e non pericolosi) il regolamento rimanda alle norme ed ai principi generali di sicurezza stabiliti dal Dlgs 152/2006. La nuova normativa D.P.R 15/07/2003 n°254 inoltre mantiene le caratteristiche di specialità nell’ ambito della regolamentazione dei rifiuti, rimanendo comunque inserita nel quadro generale dei principi del D.Lgs 152/2006. Quindi la classificazione è effettuata con il criterio dell’ attribuzione dei codici CER e gli obblighi amministrativi di gestione e smaltimento rimangono inalterati ove non diversamente specificato dal decreto.Le strutture sanitarie pubbliche e private che svolgono attività medica,veterinaria di prevenzione, di cura, di riabilitazione e di ricerca,sono i principali produttori dei “rifiuti sanitari”.I rifiuti disciplinati dal regolamento sono tutti i materiali monouso usati per diagnosi e terapie,materiali contaminati da sangue umano ed animale, i rifiuti farmaceutici e loro contenitori,i microrganismi e colture cellulari che potrebbero provocare infezioni,allergie, intossicazioni e altri danni all’organismo umano. La nuova regolamentazione suddivide i rifiuti sanitari in: rifiuti sanitari non pericolosi,rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani,rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo, rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento. I rifiuti sanitari non pericolosi come aghi, siringhe e lame sono soggetti a smaltimento trimestrale, o quando si raggiungono i 20 metri cubi, attraverso terzi autorizzati o servizi di pubblica raccolta con cui sia stata stipulata apposita convenzione.. I rifiuti sanitari assimilabili agli urbani possono essere recuperati, cosi come riportato dall’ art.5 del 254/03, mentre feci ,urine e sangue possono essere fatte confluire nelle acque reflue che scaricano nella rete fognaria.Viceversa, tutte le altre tipologie di acque reflue provenienti da attività sanitarie sono disciplinate dal D.Lgs 152/06. I rifiuti sanitari a rischio infettivo costituiscono la frazione più rilevante e sono costituiti da campioni di sangue e loro contenitori, rifiuti provenienti da medicazioni, rifiuti di natura biologica, rifiuti provenienti da reparti che ospitano pazienti infettivi.Prima del loro conferimento devono essere sottoposti ad opportuni processi di disinfezione mediante l’utilizzo di disinfettanti come la Glutaraldeide, il lisoformio, l’ortofenilfenolo,che devono essere aggiunti nei contenitori prima della chiusura, oppure con la sterilizzazione mediante autoclavaggio la cui procedura e’ sempre consigliabile per assicurare l’abbattimento della potenziale carica infettiva. Comunque la sterilizzazione, seppure preferibile, non è obbligatoria ma alternativa alla disinfezione. Per garantire la tutela della salute e dell’ ambiente il deposito temporaneo ed il conferimento mediante raccolta e trasporto devono essere effettuati con l’impiego di imballaggi monouso, anche flessibili, etichettati con la dicitura “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” e il simbolo del rischio biologico mentre per i rifiuti taglienti e pungenti basta semplicemente un contenitore rigido etichettato con la dicitura “rifiuti pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti”. Entrambi i contenitori devono essere contenuti in un secondo imballaggio esterno rigido. Al fine di ridurre i quantitativi dei rifiuti sanitari da avviare allo smaltimento deve essere favorito il recupero di tutti gli altri imballaggi assimilabili ai rifiuti urbani( carta,vetro non contaminato da materiale biologico,alluminio, ferro)anche attraverso la raccolta differenziata. Ad oggi per le strutture private del settore sanitario e’ sufficiente stipulare un contratto con una azienda di pubblica raccolta o con privati autorizzati e consegnare mensilmente agli addetti firmando la modulistica fornita e compilata dagli stessi.
threep soc. coop
analisi chimiche e microbiologiche, studi e ricerche applicate al settore ambientale e agroalimentare