La popolazione mondiale sta invecchiando e l’imperativo della ricerca medica è diventato la qualità di vita dell’individuo. l’Ipertrofia prostatica benigna sta riscuotendo un rinnovato interesse da parte della comunità scientifica, per le forti correlazioni ed interferenze dei LUTS (lower urinari tract symptoms) e la sessualità maschile. L’età , pur rappresentando un comune denominatore fra le due condizioni, non basta per giustificare un nesso di casualità diretto tra la sintomatologia ostruttiva e/o irritativa delle basse vie urinarie e le disfunzioni sessuali maschili. Sono numerosi, infatti, i lavori scientifici che hanno dimostrato la relazione tra LUTS/IPB e disfunzioni sessuali , quali la disfunzione erettile, i disturbi dell’eiaculazione ed il calo del desiderio sessuale.Tra questi, il più significativo, per numero di pazienti arruolati e rigore metodologico , è sicuramente il MULTINATIONAL SURVEY of the AGING MALE (MSAM-7), che ha rilevato non solo una prevalenza di disfunzione erettile superiore di quella dei LUTS, ma ha evidenziato anche quanto i disturbi dell’eiaculazione incidano sul vissuto del paziente, dimostrando una correlazione diretta fra la severità dei LUTS e le disfunzioni sessuali. Il MSAM-7 ha sottolineato come i sintomi delle basse vie urinarie, nello studio, abbiano avuto un potere predittivo per le disfunzioni sessuali superiore a quello derivante dallo stile di vita e dalle comorbilità dei soggetti arruolati. Varie ipotesi sono state avanzate per capire quale percorso fisiopatologico accomunasse queste condizioni cliniche: l’incremento volumetrico della ghiandola prostatica determinerebbe una compressione delle strutture vasculo-nervose coinvolte nel meccanismo erettivo, con alterazione di uno o più momenti della risposta erettile; l’ostruzione cervico-uretrale indurrebbe una “down regulation” dei recettori per l’endotelina B nei corpi cavernosi che, come è noto, ne causano vasodilatazione ; la polla chiuria notturna porterebbe ad un’alterazione del ritmo sonno/veglia con diminuzione degli episodi di sonno REM, ovvero di quel tempo di ossigenazione intrinseco ed involontario necessario ai corpi cavernosi per “respirare”. Dal momento che l’invecchiamento conduce all’insorgenza e progressione dell’IPB e ad un ipogonadismo età -correlato, con incremento delle disfunzioni sessuali, è stato proposto da Azadzoi un modello di lettura unitario, che tiene conto dell’aterosclerosi , dell’IPB e dell’ischemia cronica a livello del sistema vascolare ipogastrico cavernoso. Secondo tele chiave interpretativa l’ischemia vescicale moderata si associerebbe ad un aumento di contrattilità delle fibrocellule muscolari lisce, mentre l’ischemia cronica si associerebbe ad una ridotta attività del detrusore, che si tradurrebbe nei corpi cavernosi con una ridotta produzione di ossido nitrico che, come noto, rappresenta il principale mediatore della erezione. L’attivazione del sistema RHO chinasi, con aumento della sensibilità al calcio nella cellula muscolare liscia, si tradurrebbe dal punto di vista clinico in un aumento del tono del collo vescicale, causa dei LUTS ed un aumento del tono della muscolatura liscia peniena, responsabile della disfunzione erettile Da non sottovalutare, poi, gli aspetti psicologici negativi indotti, in maniera diretta o indiretta, da una entità clinica come l’IPB, connotata dai soggetti come espressione evidente di vecchiaia e dei relativi vissuti di malattia.
Nei pazienti con IPB è stata dimostrata, inoltre, una riduzione dell’innervazione nitrergica ed in virtù di ciò è stato ipotizzato l’utilizzo degli inibitori della PDE5 con il miglioramento sia dell’IPB che della disfunzione erettile. Risultati preliminari inducono a percorrere questa strada, ma in attesa di evidenze cliniche più esplicative va sottolineata l’importanza di accendere i riflettori sulla fase terapeutica dell’IPB, valutando la possibilità di un trattamento che contemperi anche la sessualità dell’individuo, che può trovarsi in una condizione di riposo lavorativo, ma non sociale e relazionale. E’ questo il viatico per un trattamento efficace e condiviso.
C. Franzese
per la disciplina Uro-andrologica presso i distretti sanitari dell’ASL NA 4 e dell’ASL NA 5