Le sale operatorie, nella letteratura scientifica, vengono classificate come reparti ad alto rischio infettivo, in quanto in esse si registrano elevati valori di incidenza di infezione ospedaliera; il controllo microbiologico ambientale della sala operatoria si pone come obiettivo di: accertare la corretta applicazione delle norme comportamentali adottate dal personale sanitario, valutare l’efficacia delle procedure di sanificazione messe in attoverificare il corretto funzionamento dell’impianto di condizionamento con particolare riguardo alla ventilazione ed alla filtrazione dell’aria. Il principale obiettivo da perseguire è l’abbattimento della carica microbica ambientale nel suo insieme. E’ chiaro che in sala operatoria il rischio infettivo è a carico soprattutto dei pazienti, al contrario ad esempio delle esposizioni all’inquinamento chimico che interessa principalmente il personale sanitario. Le possibilità di contaminazione batterica all’interno del blocco operatorio sono legate essenzialmente a due fattori: contaminazione da parte di strumentazione non sterilecontaminazione diretta o indiretta da parte di agenti microbici aerodispersi. E’ stato stimato che circa il 10% delle infezioni acquisite in ospedale, siano determinate da germi aerogeni ; l’aria può contaminarsi all’interno della stessa sala operatoria o giungervi già contaminata. La presenza di microrganismi aerodispersi nell’ambiente operatorio è dovuta principalmente alla presenza umana; i suddetti microrganismi vengono aerotrasportati e diffusi da polvere o particelle sospese nell’aria. Controllo microbiologico dell’aria: modalità di campionamento Il controllo microbiologico della qualità dell’aria diventa uno strumento fondamentale per la verifica della salubrità degli ambienti confinati in sala operatoria. I metodi adottati per il controllo ambientale, in ambiente operatorio, si basa su 2 modalità di campionamento: passivoattivo Campionamento passivo Per questo tipo di campionamento sono utilizzate le “Piastre Petri “ di sedimentazione; viene tolto il coperchio della “Capsula Agarizzata” sterile, in modo che la superficie dell’agar rimanga esposta all’aria per un tempo definito; al termine si richiude la piastra e si procede all’incubazione a 37°C per 48 ore e a 25° C per altre 24 ore; infine si conta il numero di colonie cresciute, ciascuna delle quali rappresenta una particella trasportante microrganismi caduta sulla superficie dell’agar. I risultati vengono espressi nell’ unità di misura: UFC (=Unità Formante Colonia)/m2/ora (oppure anche UFC/dm2/ ora). Campionamento attivo Esso si effettua attraverso l’uso di una apparecchiatura denominata “SAS Surface Air System” portatile una quantità misurata di aria è aspirata in un coperchio sotto il quale è collocata una capsula petri contenente terreno agarizzato; le piastre Petri vengono incubate a 37°C per 48 ore e a 25° C per altre 24 ore; quindi le colonie cresciute sulla superficie dell’agar vengono contate e i risultati espressi in UFC/m3 in rapporto al volume d’aria aspirato ed analizzato. Caso studio: monitoraggio dell’inquinamento indoor di natura microbiologico in sala operatoria In ciascuna sala operatoria monitorata, i prelievi sono stati effettuati in condizioni di AT-REST (sala vuota, non operativa) ed in OPERATIONAL (sala operativa). Prelievo in OPERATIONAL: i prelievi sono stati realizzati durante le fasi preparatorie della sala e del campo operatorio e durante lo svolgimento dell’intervento chirurgico. L’inizio del monitoraggio avviene in corrispondenza della preparazione della sala operatoria per il primo intervento e continua con l’inizio dell’intervento chirurgico con prelievi effettuati ad intervalli di tempo regolari. Prelievo in AT-REST: il dato espresso come concentrazione a “sala vuota”, rappresenta la media di tre prelievi effettuati in sala operatoria il mattino, prima dell’ingresso del personale sanitario. Modalità di prelievo: ogni prelievo è stato effettuato con piastra nuova, sostituendo ogni volta il terreno di coltura utilizzato nel prelievo precedente; in questo modo è stato sempre possibile visualizzare l’andamento della concentrazione della CBT nelle varie fasi del ciclo operatorio (preparatorie ed operatorie) consentendo un’attenta valutazione dei risultati analitici. Postazione di prelievo: tutti i prelievi in fase operatoria, sono stati effettuati a meno di un metro di distanza dal sito chirurgico, ad un altezza di circa 1 metro dal pavimento. Nelle fasi preparatorie ed in AT-REST, i prelievi sono stati effettuati a centro sala, in prossimità del letto operatorio.
Assunta Cecere
gruppo esse Q srl