Garantire cure domiciliari di qualità ai pazienti affetti da gravi patologie invalidanti dovrebbe essere un dovere ed un impegno costante da parte dei servizi pubblici e delle aziende private. Purtroppo, l’attuale crisi del sistema sanitario e la conseguente ansia del risparmio a tutti i costi spesso fanno perdere di vista questo importante obiettivo, al punto che le politiche di controllo della spesa pubblica finiscono abitualmente col tradursi in semplicistiche misure di contenimento sulla domanda e offerta di prestazioni di assistenza sanitaria. Il risultato, non confortante, è che si tende a mettere sullo stesso piano prodotti e servizi, e più che puntare al miglioramento delle prestazioni si opta per i tagli indiscriminati da ottenere anche attraverso gare d’appalto aggiudicate al miglior offerente. Soluzione efficacissima, quest’ultima, nel caso della fornitura di un prodotto, ma molto rischiosa quando si parla di servizi che, inoltre, dinanzi ai “tagli” perdono inevitabilmente qualità a discapito del malato, costretto come sempre a subire passivamente scelte altrui. In questo contesto si inserisce perfettamente il “discorso ossigeno”, farmaco a tutti gli effetti che a causa della propria atipicità spesso viene erroneamente considerato e trattato come prodotto, suscettibile a negoziazione e sconti, dimenticando invece che il sistema di dispensazione è basato su di un servizio dinamico, altamente qualitativo e soprattutto molto dispendioso. Trattandosi di un medicinale salvavita l’elemento cardine è rappresentato dalla garanzia della continuità delle forniture 24 ore su 24, ininterrottamente per tutto l’anno, seguendo il paziente anche negli spostamenti in Italia e all’estero grazie ad una fitta rete distributiva dislocata in modo capillare sul territorio. Contenuto in bombole ad elevatissima pressione nella sua forma gassosa o in pesanti contenitori criogenici allo stato liquido, l’ossigeno non può essere di certo paragonato ad un classico prodotto da banco da ritirare in farmacia, infilare in tasca e portare agevolmente a casa. Il valore, infatti, è rappresentato non solo dalle proprietà terapeutiche del medicinale, ma soprattutto dal servizio che, inoltre, non si esaurisce con la semplice consegna fisica del prodotto presso l’abitazione del paziente, ma inizia e prosegue con una serie di prestazioni di carattere “etico-sociale” che spaziano dagli interventi domiciliari programmati e straordinari al sostegno psicologico continuo degli assistiti che, legati indissolubilmente a questo farmaco salvavita, vivono con ansia la propria condizione di dipendenza. Gli stessi assistenti domiciliari col passare del tempo diventano parte integrante della vita del malato, dei punti fermi nei quali riporre speranze e confidare timori ed incertezze dovute alla precarietà della propria malattia. Si intuisce allora come il servizio di ossigenoterapia domiciliare, di fatto, abbia un valore “etico”, che supera di gran lunga il valore economico del farmaco stesso. Questa attività così strutturata rappresenta da sempre un esempio evoluto di gestione delle cure presso il domicilio dei pazienti che, nel contempo, contribuisce anche alla razionalizzazione della spesa pubblica grazie alla riduzione dei ricoveri ospedalieri. L’attuale crisi sanitaria non deve far dimenticare questo ultimo aspetto e, piuttosto che compromettere la funzionalità di un meccanismo già collaudato e orientato verso il contenimento dei costi, sarebbe opportuno sperimentare soluzioni parallele come l’eventuale regolamentazione del settore fondata sul rispetto di norme precise e controlli più severi per tutti i protagonisti del processo (privati/specialisti/farmacisti/Asl). Continuare a trattare l’ossigeno come un prodotto su cui applicare sconti e saldi di fine stagione non fa altro che compromettere e svilire l’efficacia di un sistema che, considerando il fruitore finale, più che sui ribassi economici dovrebbe poggiarsi sulla richiesta continua di miglioramento qualitativo dell’offerta privata e sul rispetto del diritto alla salute del malato. Un diritto a cui, almeno nei paesi più evoluti, quasi sempre corrisponde il dovere di assistenza di qualità da parte delle Istituzioni e dei privati.
Franco Ventura
Direttore Divisione Ossigenoterapia Domiciliare Magaldi Life Gruppo Medigas