L’infezione di un’ ulcera rende impossibile qualsiasi processo di riparazione tessutale, ma anche la colonizzazione critica gioca un ruolo non secondario nei ritardi di cicatrizzazione. Quindi bisogna porsi come obiettivo quello di abbassare la carica batterica al di sotto del “valore —soglia”.La detersione o con la disinfezione dell’ ulcera sono sicuramente le metodiche più idonee. L’uso degli antibiotici per via locale è quantomeno controverso poiché oltre a non essere dimostrata la loro reale efficacia, possono provocare resistenze batteriche e sensibilizzazione. Per quanto attiene all’uso di alcuni disinfettanti-antisettici, bisognerà farne un uso quantomeno oculato poiché gli stessi hanno azione citotossica nei confronti del tessuto di granulazione ed azione irritante nei confronti della rete di capillari neoformati (Ipoclorito, Perossido di idrogeno,. Ammonio quaternario). Disinfettanti più idonei sembrano essere il Polivinilpirrolidoneiodio e la Clorexidina. Sicuramente i più indicati a tuttoggi si sono dimostrati il cadexomero iodico ed i preparati a base di argento. Nell’uso quotidiano dei preparati a base d’argento è opportuno rispondere ad alcuni criteri che possano rendere il loro uso ragionato: quando utilizzarle? quale utilizzare? e per quanto tempo?
Il criterio per la scelta del momento più opportuno è dettato dal rilievo di chiari segni clinici di infezione oppure dal sospetto che una colonizzazione batterica della ferita ne abbia bloccato il processo di guarigione.
Una volta stabilitone l’uso, la scelta della medicazione si basa su quattro gruppi di fattori:
A)Caratteristiche della medicazione e della formulazione,
B) Caratteristiche dell’ulcera,
C) Fattori legati al paziente,
D) Fattori economici.
In generale, una medicazione a base di ag dovra avere caratteristiche di assenza di tossicità , irritabilità ed allergenicità , assenza di aderenza al fondo dell’ulcera.ed efficacia anche in presenza di abbondante essudato.
Dall’ analisi dei fattori che possono guidare la scelta del momento più indicato del loro uso ,della durata dell’ applicazione e delle caratteristiche più idonee che deve possedere una medicazionee a base di Ag, che dovra adattarsi alle caratteristiche dell’ulcera ed in generale del paziente, possiamo esporre di seguito in maniera sintetica i criteri da seguire:
– Ulcere che non tendono alla guarigione
– Maleodoranti
– Iperessudanti
– Cute periulcerosa con segni di infiammazione(bordi con edema ed eritema)
– Con sospetto di colonizzazione critica
– Infezione sistemica con segni locali (cellulite infettiva)
– Segni di potenziali effetti secondari (eritema multiforme!)
– Proliferazione fungina
– Incremento della fotosensibilizzazione
– Nefrite interstiziale
– Leucopenia
– Necosi cutanea
– Uso contemporaneo di sulfadiazina Ag ed enzimi proteolitici (il sale inattiva gli enzimi)
– Scegliere la medicazione con Ag di cui necessita quella specifica ulcera
– Usare l’Ag per diminuire la carica batterica
– Effettuare sempre e comunque un accurato debridement(una carica batterica elevata ed un intenso essudato provocano senescenza delle cellule)(attenzione nelle ulcere ischemiche!)
– Non usare l’Ag come terapia unica dell’infezione
– Le medicazioni con Ag sono solo uno dei possibili trattamenti nel “wound management”
– Più Ag non è necessariamente meglio! ( più Ag non significa più batteri eliminati, ma può essere potenzialmente citotossico)
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M. Apperti L. Goffredi, A. Sellitti, S. Apperti*
Seconda Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Scienze Anestesiologiche ,Chirurgiche e dell’Emergenza Sezione di Flebologia e Studio della Riparazione Tessutale * Facoltà di biotecnologie