La scoperta della penicillina è legata al nome di Alexander Fleming, che nel 1928 notò l’inibizione della crescita di un batterio da parte di una muffa. Bisognerà giungere al 1940 però perché con gli studi di Fleming, di Florey e Chain fu possibile isolare la penicillina che successivamente fu utilizzata con successo per assistere i tanti feriti durante la seconda guerra mondiale. Nel 1945 Fleming, Florey e Chain furono insigniti del Premio Nobel per la Medicina. Chi, in verità , può essere considerato il vero scopritore della penicillina? E’ un medico molisano, Vincenzo Tiberio, nato a Sepino (CB) nel 1869 e morto a Napoli nel 1915. Giovane medico, abitando ad Arzano, vicino Napoli, presso i Graniero, suoi parenti, constatò che gli abitanti della casa erano colti da infezioni intestinali quando il pozzo veniva ripulito delle muffe. Si rese conto che le colonie di funghi rendessero l’acqua potabile e probabilmente fossero adatte per combattere batteri patogeni dell’uomo. Le sue ricerche sono inserite in un libretto “Sugli estratti di alcune muffe”, pubblicato presso l’Istituto di Igiene dell’Università di Napoli. Tiberio riferisce “che nella sostanza cellulare delle muffe esaminate sono contenuti dei principi solubili in acqua forniti di azione battericida”. La relazione finale, stampata a cura dell’Università , finì in archivio senza che nessuno si rendesse conto della portata della scoperta. Non si conosce perché Tiberio abbandonò le ricerche presso l’Università , divenendo in seguito ufficiale medico della marina. Salvatore De Rosa, scienziato dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli, ha condotto ad Arzano nel 2006 i lavori del convegno ”Il vero scopritore della penicillina”, promosso dall’Associazione Storico-Scientifica ‘Agrippinus’, per ricordare la silenziosa impresa di Tiberio. Egli descrive nei suoi documenti — riferisce De Rosa — “le condizioni di crescita delle varie muffe isolate, evidenziando il loro potere chemiotattico nelle infezioni da ‘Bacillo del tifo’ e ‘Vibrione del colera’, con l’utilizzo come cavie dei conigli e la tecnica delle infusioni sottocutanea e intraperitonale”. Il 9/11/2007 anche l’Università del Molise ha organizzato una giornata celebrativa per il vero scopritore degli antibiotici. Il Presidente della Regione Michele Iorio ha proposto al Rettore Prof. Giovanni Cannata, l’intitolazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Molise all’illustre scienziato.
Antonino Picciano