Un team di ricercatori dell’Imperial College London ha scoperto un ormone capace di restituire l’ovulazione, di aumentare la fertilita’ nelle donne consentendo una terapia piu’ efficace e meno rischiosa di quella attuale, considerato anche che, molte donne, per restare incinta si sottopongono a rischiose iperstimolazioni ovariche.
La kisspeptin, questo il nome della proteina, svolge una funzione determinante nella fase iniziale della pubertà . Secondo gli studiosi, sarebbe anche in grado di fare, soddisfacentemente, recuperare, le funzioni riproduttive primarie alle donne in cui il sistema riproduttivo è quasi spento.
E’ anche vero che la Kisspeptin agisce a livello dell’ormone follicolo-stimolante GNRH e non può risolvere le situazioni più complesse. In altre parole questa proteina agisce in assenza di ovulazione, quindi in un campo ristretto dell’infertilità (8%).
In questo ricerca sono stati creati due gruppi di studio. Un gruppo di donne non fertili senza ciclo mestruale è stato trattato con iniezioni di kisspeptin e un altro con soluzione salina (placebo). Dopo aver prelevato a tutte le donne campioni di sangue per misurare i livelli dei due ormoni dell’ovulazione, l’ LH e l’FSH gli scienziati hanno notato che, rispetto al trattamento placebo, la Kisspeptin aveva incrementato del 48% la produzione di LH e del 16% quella di FSH.
Il Dottor Dhillo, uno degli autori dello studio, ha fatto notare che la cura a base di Kisspeptin su donne non fertili ha stimolato un aumento della produzione di ormone luteinizzante addirittura superiore a quello ottenuto col trattamento su donne fertili.
Lo studio è senza dubbio una conquista e ipotizza la possibilità che il trattamento faccia recuperare le funzioni riproduttive alle donne con bassi livelli di ormoni sessuali.
Restano purtroppo escluse da tutto questo, come detto sopra, la maggioranza delle donne non fertili che soffrono di menopausa precoce o che hanno perso la funzionalità ovarica a causadi untumore dell’utero o di endometriosi. Nel loro caso la terapia non risolve il problema .
Gli scienziati inglesi si pongono ora l’obiettivo di stabilire il protocollo migliore per somminstrazioni ripetute di kisspetin con la speranza di aiutare almeno 8 coppie su 100 che desiderano un figlio.
Prof. Antonio Giordano Dott. Alessandro Bovicelli*
Direttore Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine Specialista in Ginecologia e Ostetricia*