Primo incontro il 14-12-1962 come commissario del mio esame di laurea, quindi nel 1970 per incontrare il figlio Antonio che mi aveva visto alla RAI in una intervista televisiva di Albert Sabin con un nugolo di bambini vaccinati contro la polio. Successivamente innumerevoli volte come maestro di vita e di rigore scientifico, punto di riferimento della buona sanità , professore di anatomia patologica all’ Università di Napoli e direttore scientifico della Fondazione Pascale, l’ Istituto dei tumori di Napoli.
Sicuramente lo ricordo con affetto e commozione ad un anno dalla sua scomparsa. L’ anno scorso nel partecipare alla messa per la sua dipartita è stata elogiata , ma soprattutto il professore Giordano è stato un grande maestro per tanti giovani studenti e per i figli Giulia, generosa collega, ed Antonio, ricercatore internazionale di successo in Italia ed in USA. Marito esemplare, era molto legato ai suoi nipotini Raffaele, Giacomo, Luca e Maria Teresa junior che gli ha dedicato delle splendide parole “la morte lascia un dolore nel cuore che nessuno può guarire, l’ amore lascia un ricordo che nessuno può rubare”.
Il professor Giovan Giacomo Giordano, che si è sempre battuto per promuovere l’etica nella professione, ha scoperto negli anni ottanta i gravissimi danni derivati dall’esposizione alle fibre di amianto — malattie dell’ apparato respiratorio con asbestosi e carcinoma polmonare, nonché il mesotelioma, tumore maligno della membrana che tappezza la cavità pleurica e riveste il polmone: grazie anche ai suoi studi l’amianto è stato messo fuori legge in Italia nel 1992. Membro di numerose accademie e commissioni ministeriali, è stato premiato più volte come esempio di serietà e di merito scientifico, in particolare ricordo il premio nazionale Guido Dorso, per aver contribuito col suo impegno ed attività a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso dell’Italia meridionale, ed il premio internazionale Padre Pio per aver rivelato che le stimmate del Santo erano frutto di un effettivo processo infiammatorio naturale, dopo attenta valutazione a capo di un gruppo di patologi cui era stato affidato il compito scientifico.
Qualsiasi momento è valido per celebrare il maestro amico e fratello maggiore per la sua dedizione nella ricerca scientifica, per aver indicato tra i primi i rischi dell’esposizione ad agenti fisici (raggi UV) e chimici (cancerogenesi ambientale, malformazione embrionale) e per aver svelato l’ importanza dell’immunoistochimica nella diagnostica oncologica. Ha passato il testimone della ricerca al figlio Antonio (Presidente dello Sbarro Institute per la ricerca sul cancro presso la Temple University di Philadelphia e professore ordinario dell’Università degli Studi di Siena). Infine il professor Giovan Giacomo Giordano è stato il pacemaker della mappa della nocività a Napoli e provincia con risultati comunicati nel 1976 a livello internazionale e pubblicati nel 1977 sul libro Bianco Salute e ambiente in Campania. Questi risultati sono stati notevoli sul piano scientifico ed hanno destato un profondo interesse su quello sociale, provocando uno scoop sulle testate nazionali ed un vero e proprio shock nell’opinione pubblica.
Giovan Giacomo Giordano sarà ricordato per sempre e ogni momento dai numerosi colleghi ed allievi che rappresentano il fertile terreno dei suoi insegnamenti e del suo essere generoso. Secondo C. Morgan .
Prof. Antonio Giordano
Director Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine and Center of Biotechnology College of Science and Technology Temple University BioLife Science Bldg.