I malati di cancro in fase avanzata vengono generalmente sottoposti alle cosiddette cure palliative che mirano prevalentemente al controllo dei sintomi tra i quali, in particolare, il dolore e la denutrizione, ma anche il controllo delle problematiche psicologiche e sociali. Il fine di queste cure e’ quello di garantire loro la migliore qualita’ di vita possibile.
Il termine cure palliative dal latino (pallium) mantello viene generalmente percepito con un’accezione negativa, quasi che esse mirino a coprire o a nascondere la realta’ della malattia al paziente ed alla sua famiglia.
In realta,’ migliorare la qualita’ di vita di questi pazienti significa garantire la loro dignita’ di malati terminali e offrire loro una speranza che, lungi dall’essere prospettata come irrazionale ed illusoria promessa, aiuta le presone ad adattarsi alla malattia, ad affrontare lo stress e a vivere psicologicamente meglio.
In tal senso, molteplici studi hanno mostrato che questo tipo di terapie riducono la depressione, il desiderio di affrettare la morte, l’idea del suicidio.
Il medico, allora, non dovrebbe mai arrogarsi il diritto di negare al paziente la speranza intesa come fonte di benessere spirituale e di qualita’ di vita perche’ nonostante, la malattia terminale ci troviamo di fronte a persone che posseggono ancora il dono della vita.
Alimentare questo tipo di speranza, tuttavia, puo’ significare fornire il medico di un ulteriore strumento per aiutare il paziente nel recupero delle proprie energie spirituali. Non a caso le cure palliative e piu’ specificamente il tema del dolore sono argomenti di nostro interesse, che cerchiamo di approfondire e di sviluppare quotidianamente. Recentemente, in collaborazione con la Fondazione Isal stiamo indagando i meccanismi molecolari attraverso i quali il dolore viene percepito nel corpo umano, utilizzando il danio rerio conosciuto comunemente come danio zebrato o pesce zebra, un piccolo pesce d’acqua dolce, appartenente alla famiglia Cyprinidae, che stiamo utilizzando come nuovo modello animale.
Antonio Giordano, MD, PhD Professore Antonio Giordano direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia e Presidente del Comitato Scientifico della Human Health Onlus di Spoleto