Negli ultimi anni, la prevenzione in ambito HIV mostra significativi avanzamenti, sia tra soggetti a rischio di acquisire l’infezione, sia tra coloro che vivono con l’HIV (PLWH). Infatti, nuove strategie nel prevenire l’acquisizione e la trasmissione dell’infezione sono entrati n uso, affiancando ed integrando i metodi in uso da anni.
La prevenzione tra i soggetti a rischio di acquisire l’infezione da HIV
Gli approcci tradizionali: il condom e la PEP
L’uso del condom durante rapporti sessuali con persone di cui non è noto il sierostato per HIV resta un metodo efficace. Inoltre, il condom protegge o comunque riduce il rischio verso altre Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) e, in caso di rapporti eterosessuali, verso gravidanze indesiderate. Negli anni però, l’approccio preventivo basato solo sull’uso del condom ha mostrato dei limiti: oltre ad incidenti dovuti a rotture o scivolamenti, non tutte le persone scelgono di utilizzarlo in modo continuativo. Pertanto, sono necessarie altre misure di prevenzione.
La Profilassi Post-esposizione rappresenta da molti anni una valida strategia. Consiste nell’assumere, il più presto possibile dopo una esposizione a rischio e comunque entro 48-72 ore, dei farmaci antiretrovirali efficaci contro l’HIV. Può essere usata in caso di esposizione sessuale o occupazionale ad alto rischio. La decisione sulla sua indicazione va presa da uno specialista in Malattie Infettive, ed i farmaci, se indicati, si assumono per 28 giorni. Pochissimi sono gli effetti collaterali e gli eventi avversi. Inoltre, la PEP è una occasione per individuare soggetti con comportamenti a rischio per HIV ed IST, e pertanto è una occasione per le appropriate vaccinazioni e l’inizio della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP)
Gli approcci più moderni: la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) orale e iniettiva long-acting
Da più di 10 anni è noto che l’assunzione di farmaci antiretrovirali prima di un rapporto a rischio ha una efficacia molto elevata, vicina al 100%, nel prevenire l’HIV. Tale strategia si sta sempre più diffondendo, soprattutto nelle popolazioni chiave come gli Uomini che fanno Sesso con Uomini (MSM). Il farmaco approvato, l’associazione Tenofovir disoproxil/Emtricitabina, può essere assunto in maniera continua (1 compressa tutti i giorni) o on-demand (2 compresse insieme da 24 a 2 ore prima del rapporto, poi 1 compressa 24 e 48 ore dopo l’inizio della PrEP), ed è rimborsato dal SSN. L’efficacia di tale approccio diminuisce con una bassa aderenza, e non protegge dalle altre IST.
Il problema dell’aderenza può essere superato attraverso l’uso della PrEP iniettiva. Il cabotegravir (1 fiala i.m, da ripetere dopo 1 mese e poi ogni 2 mesi) è già approvata per la PrEP, e la sua rimborsabilità dovrebbe essere approvata a breve in Italia. Un altro farmaco, il lenacapavir, si assume ogni 6 mesi, ed ha mostrato una efficacia elevatissima negli studi. Questi approcci potrebbero favorire l’accesso alla PrEP di altre popolazioni chiave, quali eterosessuali ad alto rischio, persone trans e sex-worker.
La prevenzione tra le PLWH
TasP e U=U: due concetti chiave della moderna gestione dell’HIV
Le PLWH stabilmente in terapia e con carica virale inferiore a 200 copie/mL, non possono trasmettere il virus in alcun modo. Questo concetto noto da anni come U=U (undetectable=untrasmitable) determina la strategia TasP (Treatment as Prevention), ovvero la necessità di iniziare la terapia antiretrovirale al più presto, al fine di prevenire la trasmissione dell’infezione.
Vaccinazioni: un impegno comune a tutti gli utenti
Sebbene la ricerca sia impegnata da anni, un vaccino preventivo o curativo nei confronti dell’HIV non è disponibile. Ciononostante, le vaccinazioni sono una strategia chiave per la prevenzione di altre infezioni nelle PWLH ed in coloro a rischio per IST. Tra le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dal Piano Nazionale, particolare attenzione in questi soggetti va posta per i vaccini per IST (HAV, HBV, HPV, MPox e Meningococco B che conferisce una parziale protezione per gonorrea). Inoltre la vaccinazione per Herpes Zoster va valutata precocemente nelle PLWH.
Dr. Vincenzo Esposito
UOC Malattie Infettive e Medicina di Genere
Ospedale Cotugno – AORN Ospedali dei Colli, Napoli