L’Italia può per l’ennesima volta andare fiera dei successi scientifici di uno studio negli Stati Uniti attraverso il quale si riafferma la professionalità dei nostri ricercatori nel mondo.
Studiosi italiani del Fox Chase Cancer Center di Philadelphia, USA hanno infatti scoperto un nuovo meccanismo utilizzato dalle cellule per attivare i geni silenziati. Questo processo è fondamentale per prevenire lo sviluppo del cancro, suggerendo la possibilità di nuove terapie mirate che abbiano come obiettivo le modifiche specifiche alla base della malattia. I risultati sono stati pubblicati online sulla prestigiosa rivista Cell del 30 Giugno 2011.
Il processo studiato dal professor Alfonso Bellacosa – originario di Napoli — e dai suoi colleghi è chiamato metilazione, in cui la cellula contrassegna con una “etichetta chimica” i geni disattivati. “E’ un processo di grande interesse per gli scienziati” — spiega Bellacosa — “perché la metilazione è una parte fondamentale della normale regolazione dei geni. Tuttavia, quando la metilazione spegne i geni che normalmente sopprimono i tumori, la conseguenza è il cancro”.
Per anni scienziati in tutto il mondo hanno indagato come la cellula agisce sui geni per spegnerli, ma il processo di demetilazione era meno chiaro. Ora Bellacosa e il suo team hanno ottenuto la prima prova diretta che la demetilazione può essere un processo attivo, controllato da una specifica proteina — e hanno chiarito i meccanismi della demetilazione. I ricercatori hanno scoperto che una proteina chiamata TDG, nota per aiutare a riparare il DNA, è anche responsabile per la demetilazione del DNA. Gli studi con i topi che non avevano TDG hanno dimostrato che questa proteina è necessaria per la sopravvivenza. Analizzando più in dettaglio gli embrioni di topo che non sono sopravvissuti, i ricercatori hanno visto che la metilazione era completamente alterata: i geni che normalmente dovrebbero essere demetilati non lo erano, e rimanevano silenziati. “TDG ha bisogno di una seconda proteina per demetilare il DNA — continua Bellacosa — così in futuro sara’ possibile mettere a punto terapie che indirizzino il macchinario della demetilazione su geni specifici, per esempio per attivare i geni anti-cancro silenziati. Dal momento che ora sappiamo che ci sono proteine che influenzano attivamente la demetilazione, allora possiamo immaginare un nuovo tipo di terapia del cancro che demetili geni specifici. Avremmo un tipo più preciso e più mirato di chemioterapia. La cosa straordinaria è la scoperta che la cellula utilizza strumenti che normalmente riparano il DNA per uno scopo ben diverso: la riattivazione di geni silenziati mediante la demetilazione. E ‘un concetto totalmente nuovo: la riparazione del DNA ha questa funzione aggiuntiva inaspettata”. Bellacosa avverte, tuttavia, che gli scienziati non hanno ancora sviluppato una terapia per la riattivazione di geni specifici silenziati, così i benefici di questa scoperta sono ancora lontani. “Si tratta di uno studio dei meccanismi fondamentali attraverso i quali i geni sono attivati o disattivati,” — conclude il ricercatore — “Ci vorranno ancora anni per arrivare alla piena applicazione di questa nuova scoperta ai fini di una chemioterapia mirata. Ma ci arriveremo”.
Antonio Giordano, anch’egli napoletano, responsabile dello Sbarro Institute proprio a Philadelphia (istituto nel cui board scientifico è presente Bellacosa) e promotore in Italia di iniziative quali la Human Health Foundation Onlus, fondazione per la ricerca oncologica, commenta: “La scoperta del professor Alfonso Bellacosa dimostra, ancora una volta, la qualita’ e lo spessore culturale degli italiani ed, in particolare dei Campani, anche nel sapersi adattare in ambienti rigorosi e all’avanguardia. I nostri ricercatori emergono in settori competitivi come quello americano perche’ qui vige la meritocrazia. Mi auguro che anche l’Italia possa presso offrire le stesse possibilità ai suoi connazionali non solo nella ricerca scientifica ma anche in altri ambiti”.
Gli allievi di Bellacosa che hanno partecipato allo studio, anche loro italiani, sono Salvatore Cortellino, Mara Sannai, Elena Caretti, Antonio Cigliano e Maria Rosaria Bassi.
Prof. Antonio Giordano
Director Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine and Center of Biotechnology College of Science and Technology Temple University BioLife Science Bldg. Suite 431