Un mese fa veniva a mancare all’affetto dei suoi cari il professor Giovan Giacomo Giordano, esimio medico patologo che ha dedicato oltre sessant’anni della propria vita nel campo della ricerca oncologica e dell’ insegnamento universitario dell’Anatomia e dell’Istologia Patologica presso l’Universita’ degli Studi di Napoli. Autore e coautore di oltre trecento pubblicazioni, ha dedicato gran parte delle sue ricerche scientifiche all’interazione tra cancerogeni chimici e macromolecole biologiche; alla relazione tra l’esposizione solare e i carcinomi cutanei nell’uomo e in modelli animali; agli effetti di agenti chimici nello sviluppo embrionale di modelli biologici quale possibile indicatore di cancerogenesi, mutagenesi e teratogenesi; a temi moderni come le relazioni tra inquinamento ambientale e cancro; l’interazione ospite-tumore con particolare riguardo all’invasivita’, angiogenesi e metastasi; all’approccio clinico-sperimentale; all’immunistochimica nella ricerca e nella diagnostica oncologica ed, infine, alla biologia e alla genetica molecolare.
Il ricordo piu’ sentito e’ per il medico ma anche per l’uomo che ha speso la propria vita, promuovendo costantemente l’etica nel sistema medico, anteponendo la passione, la solidarieta’ e l’empatia verso il paziente a logiche politiche e di potere. Nel 1984, entrato in contatto con i lavoratori delle officine ferrovie di Santa Maria La Bruna, mise a disposizione le sue conoscenze scientifiche per dimostrare che l’esposizione alle fibre di amianto, anche a livelli minimi, era causa di malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose (mesoteliomi). Il suo apporto è stato importante per riconoscere che non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non sia pericolosa, poiché anche l’inalazione di una sola fibra può causare il mesotelioma. L’impiego dell’amianto è fuori legge in Italia dal 1992.
Nel 1987 il Professor Giovan Giacomo Giordano, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione G. Pascale” di Napoli, anticipando i tempi della nota “tangentopoli” e della stagione “mani pulite” denuncio’ irregolarita’ nell’assunzione di stenodattilografe presso l’Istituto. Al termine dell’indagine furono arrestati il vice presidente e due componenti del CDA dell’Ente. Successivamente, perseverando nel proprio rigore etico, veniva rimosso dall’incarico, rimanendo vittima di una vera e propria “congiura”.
Tale drammatico evento, tuttavia, non distolse mai il prof. Giovan Giacomo Giordano dal proprio impegno scientifico e didattico, rendendolo, invece, esempio per molti giovani, professionisti e colleghi e per le organizzazioni scientifiche portatrici di elevati valori etici.
Membro del “Collegium B. Ramazzini”, esperto della Commissione di Mutagenesi, Cancerogenesi e Teratogenesi, del Ministero della Sanita` ed esperto della Commissione Nazionale di Tossicologia, del Ministero della Sanita’, il professor Giovan Giacomo Giordano ha sempre espresso la sua solidarieta’ nei confronti dei piu’ deboli e, nel 1976, ottenne il Premio Nazionale “Guido Dorso”. Il prestigioso riconoscimento ha avuto e, ha ancora oggi, tra le sue finalita’ quella di segnalare alla pubblica opinione il lavoro di studiosi e ricercatori dell’area meridionale dell’Italia che “hanno contribuito con il loro impegno e la loro attivita’ a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Mezzogiorno di Italia”.
Dal 2006 ha speso con grande entusiasmo le proprie energie per la Human Health Foundation Onlus di cui conio’ il nome, partecipando attivamente alle scelte del Comitato Scientifico, di cui faceva parte e del Consiglio di Generale.
Il medico e l’uomo rimane nel cuore di quanti lo hanno conosciuto e amato e nella memoria di quanti lo ricordano e lo ricorderanno.
Il prossimo 22 ottobre a Washington (Stati Uniti) la Sbarro Health Research Organization e la National Italian American Foundation sponsorizzeranno, congiuntamente, un premio in onore del Prof. Giovan Giacomo Giordano con lo scopo di onorare un ricercatore o un programma scientifico meritevole. L’idea e’ quella di ricordare un uomo che, estremamente curioso dei segreti della vita e del mistero della morte, ha sempre voluto dare spazio agli scienziati capaci di anteporre domande vere a risposte reali.
Prof. Antonio Giordano – Susy Pepe