In molti sistemi sanitari nazionali occidentali  si sta sviluppando il concetto di patient empowerment , cioè conferire al paziente maggiore autorità nelle scelte che lo riguardano in merito di terapia , prosecuzione e sospensione della stessa cercando lo stesso di essere maggiormente alla altezza della gestione consapevole della propria salute . Il desiderio dei sistemi sanitari che il paziente sia a conoscenza e informato della propria malattia e soprattutto volontariamente o per obbligo divenga finalmente responsabile in prima persona della propria salute , e sia coinvolto nella decisione medica definitiva ottenendo rispetto di tali decisioni da parte dei professionisti . Nelle speranze dei sistemi sanitari questo dovrebbe rendere più “sociale “ il cittadino attraverso una vera consapevolezza dei propri diritti e doveri e da parte del medico di base l’aspettativa sarebbe riuscire a fondere le competenze del medico di “ famiglia “ ed il “ generalista “ , cioè attenzione centrata sul paziente ed olismo interpretativo e gestionale . Per cui si potrebbe considerare questa relazione una nuova struttura relazionale paziente —medico e una nuova probabile misura di miglioramento di qualità nei sistemi sanitari . Si riuscirà anche in Italia ad ottenere una crescita del paziente sociale e autocoscienze da un paziente che a tutto oggi dopo ventinove anni dall’inaugurazione del SSN sente ancora la mancanza del vecchio medico “ padre padrone “ ? La sfida è aperta.
F. Zizzo
Responsabile nazionale della area psichiatrica per la società scientifica S.N.A.M.I.D.