L’alcool metilico o metanolo causa una grave intossicazione caratterizzata da un complesso corredo sintomatologico che riflette la compromissione di più organi e sistemi.L’avvelenamento può essere di tipo acuto (ingestione accidentale o a scopo autolesivo), cronico (es. inalazione di vapori in ambienti di lavoro) o subacuto. Quest’ultima forma ha caratterizzato gli episodi di intossicazione collettiva avvenuti in Italia nel 1986 in seguito ad ingestione di vino adulterato.La recrudescenza dei casi di intossicazione da metanolo che si è osservata in questi ultimi mesi in Sicilia, è dovuta all’uso improprio di prodotti per l’igiene della casa contenenti metanolo.Il metanolo è un liquido incolore, di debole odore simile a quello dell’alcool metilico, altamente infiammabile, solvente in acqua. Può essere presente in quantità minime nell’alcool etilico e in vari tipi di bevande alcoliche (vini, grappe, cognac ecc.), è impiegato come solvente di resine e nelle miscele antigelo.La tossicità del metanolo è dovuta ai metaboliti formaldeide e acido formico più che alla sostanza come tale. L’azione combinata che questi prodotti esercitano sui differenti organi e apparati (retina e nervo ottico, fegato, rene, cuore, apparato respiratorio, sistema nervoso centrale) spiega il quadro polimorfo dell’avvelenamento nell’uomo.L’alcool metilico è rapidamente assorbito sia nel tratto gastrointestinale che attraverso l’apparato respiratorio e la cute. Dopo l’assorbimento si distribuisce uniformemente nei liquidi corporei in misura proporzionale al contenuto di acqua del tessuto. Dopo l’assorbimento di dosi tossiche, il metanolo è ossidato nel fegato a formaldeide e quindi ad acido formico ad opera, rispettivamente, dell’alcool-deidrogenasi e di una specifica aldeide-deidrogenasi. L’acido formico viene infine degradato ad anidride carbonica attraverso una via metabolica che richiede la disponibilità dei folati.L’alterazione biochimica, sempre presente nell’avvelenamento grave è l’acidosi metabolica la cui gravità è correlata alla concentrazione ematica dei formiati; le alterazioni dell’equilibrio acido-base possono essere accompagnate da ipokaliemia, ipofosfatemia, aumento delle amilasi e aumento del volume corpuscolare degli eritrociti. Un altro aspetto tipico dell’avvelenamneto da metanolo sono le lesioni oculari la cui origine non è stata ancora chiarita.La dose potenzialmente letale è compresa tra 50 e 250 ml, l’esperienza indica che 4 — 10 ml di metanolo possono causare cecità permanente. Nei bambini il quadro clinico è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell’adulto ma spesso si presenta più grave e sono stati riportati avvelenamenti in età pediatrica per assorbimento dermico e per via inalatoria.L’esposizione al metanolo può essere documentata misurando nei liquidi biologici il metanolo stesso oppure i formiati. Piccole quantità di metanolo (1,5mg/L) sono di norma presenti nel sangue, derivando dagli alimenti e dal metabolismo cellulare.Il successo terapeutico dipende dalla prontezza della diagnosi e quindi della precoce istituzione delle terapie necessarie ad impedire l’accumulo di metabolici tossici. Pertanto, la diagnosi chimico-tossicologica (metanolemia, formiati plasmatici e urinari) rivestono un ruolo importante nel caso di sospetto di intossicazione da metanolo.La prognosi dell’intossicazione da metanolo puro è teoricamente buona, purché il trattamento sia iniziato precocemente, mentre una terapia iniziata tardivamente porta a conseguenze fatali il 25% dei casi. Cause di morte sono le convulsioni con apnea e opistotono, la grave compromissione cardiorespiratoria, l’edema cerebrale, l’edema polmonare.Il trattamento dell’intossicazione acuta è indirizzato alla: eliminazione del metanolo ingerito (gastrolusi), correzione dell’acidosi, somministrazione di etanolo per rallentare la formazione dei metabolici tossici.
Olibet
Specialista in Medicina Forense, Ospedale Cardarelli, Napoli