Verra’ il giorno in cui partorire per vie naturali sara’ una vera eccezione. Quel giorno e’ dietro l’angolo. Malgrado il tentativo vano di arginarlo, il fiume dei cesarei e’ in piena. Il parto chirurgico ha il predominio assoluto in molte cliniche italiane pubbliche e private.
La Campania detiene il record percentuale di parti cesarei sul totale di parti con il 61, 80% e supera di quasi dieci punti la seconda regione classificata che e’ la Sicilia.
Tale tendenza si sta affermando rapidamente in tutto il Paese, in alcune regioni piu’ che in altre, salvo realta’ locali, nonostante ogni anno linee guida e piani sanitari si prefiggano di abbattere percentuali di cesarei superiori al resto dell’Europa.
Il Prof. Zupi, ginecologo romano che lavora anche privatamente, afferma come non ci sia ragione di essere criminalizzati. E’ un atteggiamento comprensibile. I medici vengono denunciati per eventi e complicanze non classificabili come sbagli, che non creano danni. Applicano cosi’ la medicina difensiva. E finche’ non depenalizzeranno l’errore medico sara’ cosi’. Non siamo martiri continua Zupi. Se una donna e’ minimamente a rischio la spingiamo verso la chirurgia se non e’ lei stessa a chiederlo come il piu’ delle volte accade specie quando si tratta di donne informate. E’ una sua libera scelta che rispettiamo. L’incisione chirurgica e’ minima, i giorni di ricovero sono 3 il dolore e’ contenuto e l’anestesia leggera, quasi sempre epidurale con la paziente sveglia. Per quanto riguarda la clinica privata, dal punto di vista dell’onorario, non c’e’ nessuna differenza con il parto vaginale quindi non si tratta di speculare economicamente.
Tranne che in isolate realta’ territoriali dove il cesareo e’ tra il 20% e il 30%, si avverte un senso di resa tra gli operatori sanitari. Il Prof Melega del Maggiore di Bologna afferma di essere al 29% ma la curva e’ in crescita malgrado gli sforzi. La pressione dell’opinione pubblica e il timore dei contenziosi medico-legali agiscono da forti alimentatori.
Gian Carlo Di Renzo, direttore della clinica ostetrica di Perugia, afferma come i parti naturali siano una rarita’. Se si dedica pero’ attenzione e maggior dedizione qualcosa puo’ migliorare a favore dei parti naturali o al massimo operativi con applicazione di ventosa.
I medici giovani dovrebbero sottoporsi ad un lungo training e seguire da vicino il travaglio senza demandare alle ostetriche tutta la gestione. In questo caso ci dovrebbe essere un ritorno al passato quando era il medico a gestire il travaglio di parto dall’inizio alla fine.
Alessandro Bovicelli
Ricercatore all’Universita’ di Bologna