Gli stili alimentari influiscono lungo tutto l’arco della nostra vita,sia per carenza,sia per eccesso di nutrienti,ed insieme ad una lunga serie di altri fattori,giocano un ruolo nelle sviluppo delle malattie croniche sempre più presenti in era di ampia longevità .
I fattori di rischio di tipo dietetico sono affrontabili e modificabili nel corso della vita,perfino nelle
età più avanzate,anche se occorrono opportune strategie per indurre il cambiamento.
I bambini italiani sembrano ripercorrere gli stessi errori dietetici di tutte le popolazioni ad alto tenore di sviluppo industriale ed economico,anche se il retaggio lasciatoci dai nostri antenati con
i valori della attualissima e validissima”dieta mediterranea” pare proteggerli in qualche modo.
L’impressione che ho ricavato dai molti colloqui con genitori e figli anche di diverse generazioni è che,nella dieta dei bambini italiani l’apporto in fibre e Phitochemicals(sostanze chimiche di origine vegetale) è molto al di sotto di quello raccomandato(5 porzioni di frutta e verdura al giorno),ancora più basso il consumo di pesce.abbastanza abbondante il consumo di carboidrati,sotto forma di pane e pasta e medio-alto il consumo di carne rossa.
La nota positiva è rappresentata dall’alta prevalenza di famiglie che dichiarano di consumare solo olio di oliva extravergine(ma quanto cotto e quanto crudo?)
I bambini sembrano assumere una quantità adeguata di Phitochemicals e fibre solo dal sesto mese di vita all’anno e mezzo e prevalentemente sotto forma di passati di verdura e di frutta grattugiata o omogeneizzata.
Dal momento del passaggio alle modalità tipiche dell’adulto,solo un 20% dei bambini sembra apprezzare e mangiare frutta e verdura.Probabilmente perché non ne gradiscono il sapore,per la necessità di masticarle più a lungo,ma forse e soprattutto per l’offerta ai pasti ed al di fuori dei pasti,di un abbondante quantità di alimenti più allettanti.Da una certa età in poi,si permette una notevole autonomia alimentare al bambino,che in presenza di madri non molto attente,può tradursi in una alimentazione monotona,ricca di alimenti preconfezionati e proinfiammatori con alto livello calorico e basso livello di fibre e sostanze antiossidanti.
Quanto care mamme questo stile alimentare familiare con tutte le sue carenze può influire sul nostro stato di salute e su quello dei nostri figli non è possibile definirlo in maniera categorica,ma è certo che un adeguato apporto di sostanze antiossidanti e fibre si traduce in un ridotto rischio di malattie degenerative e consente di tenere sotto controllo le cronicità delle malattie in età adulta .
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Dott.Vittorio Roberti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione indirizzo Nutrizionistico