Recenti dichiarazioni portano a voler limitare o eliminare in quanto ritenuti poco salutari, l’assunzione del latticini dall’alimentazione. Alcune teorie dichiarano che i latticini in età¡ adulta sono poco utili alla salute se non addirittura controproducenti, ma quanto di vero c’e’ in tutto cio? Che cosa si conosce del latte vaccino di cui ci alimentiamo e che cosa non va bene nel latte vaccino?
Gli interessi su una alimentazione che a lungo termine migliori la salute e quindi indirettamente ci permetta di vivere piຠa lungo ci permette di capire che l’interazione nutri genomica e’ alla base di questo sviluppo futuro.
Dovete tenere presente le seguenti indicazioni:
Il latte e’ un alimento fondamentale per lo sviluppo del bambino in quanto veicolo di proteine e immunoglobuline essenziali per i primi mesi di vita. Esso puo’ essere sostituito da latti artificiali, ma assolutamente non da latte vaccino, in quanto questa procedura determinerebbe uno sviluppo di allergie in eta’ adulta di difficile contenimento.
La pratica di consumare latte vaccino ha origini molto antiche, come pure la produzione casearia. Il fatto che il bambino non deve venire a contatto con latticini vaccini è comune anche ad altri alimenti che perà³ superato lo svezzamento vengono consumati. L’uomo che vive in differenti parti del mondo ha sviluppato delle intolleranze dissimili legate alla riduzione del contatto con l’alimento in questione. Le popolazioni asiatiche hanno ad esempio una intolleranza al lattosio del 90% cosa diversa invece per le popolazioni europee e americane dove varia dal 6 al 10%, a dimostrazione dell’influenza delle abitudini sull’espressione proteica dei geni umani.
Circa il 15% della popolazione europea sviluppa una certa intolleranza alle proteine IPLV ( intolleranza alle proteine latte vaccino ). L’influenza genetica nello sviluppare intolleranza al lattosio è massima, ovvero si eredita e non ci si puo’ fare nulla, ma se l’intolleranza al lattosio si puo’ evitare non consumando latte, ma formaggi, quella alle proteine del latte che interessa un 15% della popolazione non puà³ essere evitato consumando dei formaggi o dello yogurt, ma solo non consumando in maniera completa alcun prodotto vaccino. In quest’ultimo caso si puà³ continuare a consumare altri tipi di latticini, tipo il latte di capra che possiede delle proteine differenti o il latte di asina, ma ogni variante deve essere valutata singolarmente dopo una attenta analisi del tipo di proteina cui una persona è intollerante. Da quanto detto risulta che le sole persone che non devono consumare prodotti vaccini sono gli allergici alle proteine del latte e gli intolleranti al lattosio che possono perà³ valutare delle sostituzioni, ma perché mai ? possiamo farne a meno ? Sicuramente con opportune sostituzioni e complementarietà alimentari si puà³ vivere senza, ma non lo consiglierei. A lungo termine sono piຠi benefici di una assunzione proteica e calcica adeguata che una loro completa eliminazione. Non è solo teoria il legame tra una introduzione sufficiente di calcio e l’effetto preventivo nello sviluppare carcinomi colon rettale, uno dei tumori di maggiore prevalenza nel mondo occidentale. Tutto cio per capire che quando si parla di alimentazione e sua deriva bisogna fare attenzione perche’ le teorie possono essere causa di facili errori valutativi e veloci conclusioni, un equilibrio e una moderazione invece sono alla base di corretta alimentazione salutare e antiaging.
Quindi io dico si ai prodotti vaccini se non ci sono intolleranze e allergie e alternative se invece queste reazioni avverse si manifestano anche spesso in modo differente rispetto a quanto ci aspetteremmo. Infatti i disturbi di una allergia non sono solo manifesti come ci potremmo aspettare a livello gastrointestinale, ma spesso anche in tessuti distanti ( oculari e olfattivi con riniti allergiche, la pelle con dermatiti, renali con albuminuria ed ematuria, ematologiche con anemia sideropenia e trombocitopenia e anche endocrinologiche con riduzioni nella produzione ormonale ), quindi attenzione, ma no al radicalismo teorico.
Dott. Marco Zanetti
Farmacologo, Biologo della Nutrizione Un. Camerino, Specialista in Performance Nutrition,