La malattia tromboembolica è un’affezione seria e potenzialmente fatale che può complicare notevolmente il decorso di pazienti ricoverati e la percentuale di presenza di questa patologia decorre dal 18 al 23 per cento.
Un valore importante che sottolinea come non si debba sottovalutare questa patologia: e per questo motivo sono stati fatti degli studi atti a valutare quale fosse il farmaco adatto per una pronta profilassi.
Lo studio MEDENOX ha infatti arruolato ben 1102 pazienti ospedalizzati per studi medici e sottoposto tre diversi gruppi di trattamento per 6-14 giorni: enoxaparina 2000 UI/die, enoxaparina 4000 UI/die e placebo: il trial ha dimostrato che la somministrazione di 4000 UI/die di enoxaparina ha consentito una riduzione del rischio relativo di eventi trombo embolici pari al 63%.
A trarre maggior beneficio da questa terapia erano i soggetti con età superiore ai 75 anni e con ipomobilità .
Il paziente anziano presenta infatti già di per sè un rischio maggiore correlato con l’età , l’ipomobilità e l’allattamento: lo studio MEDENOX ha inoltre dimostrato l’utilità della profilassi con eparina a basso peso molecolare in pazienti ospedalizzati per malattie mediche acute, evidenziando anche un aumento dell’incidenza di complicanze tromboemboliche nei tre mesi successivi alla sospensione del trattamento.
Questi dati assieme a quelli che documentano la possibilità di ridurre significativamente la frequenza di complicanze tromboembolice in chirurgia oncologica ed ortopedica estendendo la durata della profilassi con EBPM, hanno creato un forte razionale a favore della profilassi protratta anche in alcune categorie di
pazienti internistici. L’ipotesi che prolungando la profilassi oltre i primi 10-15 giorni di degenza, sia possibile ridurre la mortalità e la morbilità correlate alla malattia tromboembolica venosa è stata testata nello studio EXCLAIM, un trial molto rigoroso che ha arruolato 4.414 pazienti affetti da patologia internistica acuta ad elevato rischio di tromboembolismo venoso randomizzandolo, dopo i canonici quattordici giorni di profilassi con enoxaparina alla dose di 40 mg/die, a due bracci di trattamento; uno con enoxaparina 40 mg/die, l’altro con placebo per 32 giorni.
Al termine dei 42 giorni di trattamento tutti i pazienti sono stati sottoposti ad un’ultrasuonografia bilaterale degli arti inferiori, in cui si è dimostrato una riduzione del rischio relativo di tromboembolismo venoso totale e sintomatico del 44 e del 73%.
Quindi per concludere, si possono fare le seguenti conclusioni:
1)La profilassi antitrombotica è importante anche nel paziente anziano;
2)La letteratura non indica riferimenti circa la profilassi di tromboembolismo venoso nei pazienti cronicamente allettati;
3)Gli anziani a maggior rischio sono quelli neoplastici, con esiti di ictus o con storia di pregresso tromboembolismo venoso;
4)La durata della profilassi deve essere valutata caso per caso ed è fondamenta
le un farmaco appropriato a dosaggi adeguati.
Luca Gabriele Punziano
Medico Generico Specializzando in medicina generale Ospedale San Camillo-