Quasi 12 milioni di italiani rischiano di passare la notte “in bianco”, con le conseguenti ripercussioni sulla qualità della vita e sulle funzioni organiche e psico-fisiche.
L’insonnia altro non è che un’esperienza di sonno insufficiente o di scarsa qualità , che può presentarsi o con difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, e può essere occasionale o cronica, se dura o meno più di un mese.
E’ovvio ed altrettanto importante che l’insonnia vada gestita quanto prima, perché se trascurata tende a divenire cronica.
Chi dorme poco, tende ad ingrassare più facilmente, con un aumento ponderale pari a circa 5 kg, e questo si verifica in quanto quando il sonno è regolare i livelli di leptina (che controlla il senso di fame) si mantengono molto elevati, mentre quando è disturbato ad agire è la grelina che, aumentando, tende ad indurre l’appetito.
Inoltre, chi dorme meno, ha un rischio di sviluppare l’ictus di 4,5 volte più elevato rispetto alle persone sane: uno studio MORFEO, ha inoltre verificato che il 56% delle persone, tende all’automedicazione, spesso in modo improprio.
In questa situazione, appare preferibile usare gli ipnotici non benzodiazepinici(tipo il zolpidem), che migliora tutti i parametri del sonno ed ha minore rischio d’indurre la tolleranza.
E’ ovvio che, si può superare il problema, ma per farlo, oltre alla necessaria tranquillità è importante chiedere aiuto al proprio medico curante.
Importante ed utile il sito www.morfeodormiresano.it (Soffri di insonnia occasionale o transiotoria?) che mette a disposizione un test, per capire il grado d’insonnia e se essa e’ presente o meno.
BIBLIOGRAFIA
AGGIORNAMENTO MEDICO APRILE 2008 VOLUME 32 NUMERO 4
Luca Gabriele Punziano
Medico Generico Specializzando in medicina generale Ospedale San Camillo-