Intorno all’influenza pandemica A/H1N1 si sono mosse numerose strategie di programmazione e pianificazione sanitaria. Disciplina cardine dell’intero processo è stata senza dubbio la Epidemiologia, con il suo carico di scienza legata alle conoscenze infettivologiche, vaccinali e organizzative che hanno permesso di disegnare gli scenari possibili nonchè le strategie di attacco e di contenimento di quella che si prospettava come una delle più gravi pandemie del nuovo secolo.
Nei fatti non è andata così, e per fortuna, ma soprattutto grazie alle capacità di chi ha inquadrato la gravità del problema e individuato tempestivamente strategie. Una delle strategie fondamentali da applicare in casi simili, in tempi e modi che concorrano ad una rapida, massiccia e corretta prevenzione, è la vaccinazione di massa. Realizzare in poco tempo una immunizzazione attiva di soggetti esposti limita la possibilità di circolazione dell’agente e ne riduce la carica infettante.
Ciò è tanto più vero se si guarda alla popolazione operativa di un presidio ospedaliero. Nel caso di un impatto medio/grave della pandemia, infatti, è a rischio una popolazione attiva tra il 25 ed il 35% per un periodi variabile tra le 8 e le 12 settimane. Un qualunque presidio ospedaliero non può permettersi l’assenza contemporanea di tanti dipendenti: ciò manderebbe in tilt il sistema assistenziale. Ciò è ancor più vero in un piccolo presidio quale quello di San Felice a Cancello dove l’organico è già ristretto al minimo.
Pertanto all’arrivo delle indicazioni relative alla vaccinazione, questa Direzione di presidio si è immediatamente attivata per le finalità illustrate secondo un modello organizzativo che permettesse di vaccinare in tempi brevissimi coloro che lo richiedevano senza impegnare risorse economiche straordinarie e senza allontanare il personale dal servizio. Dopo l’esame in staff delle disposizioni aziendali (Piano pandemico), l’Autore ha istituito un Nucleo Vaccinale Aggiuntivo costituito dal Direttore Sanitario stesso e da due infermieri coordinatori, allocato in un “Centro Vaccinale aggiuntivo” adiacente al pSAUT, allestito secondo le indicazioni di legge per praticare l’atto vaccinale, dotato di farmaci di emergenza per la gestione di eventuali reazioni immediate.
àˆ stata predisposta la modulistica di consenso informato, sono state diramate comunicazioni a tutte le UU.OO. relative all’allestimento del Centro e agli orari di funzionamento (tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.00).
Nel frattempo venivano interpellate le UU.OO. per l’indicazione delle richieste presunte di vaccinazione e successivamente si provvedeva all’approvvigionamento. Lo stoccaggio è avvenuto presso la Farmacia di presidio, in due tranche.
Muniti dell’elenco nominativo i coordinatori hanno quotidianamente, per 7 giorni (in modo da poter incontrare tutto il personale turnista), interpellato i dipendenti presenti in servizio circa la conferma della loro volontà a sottoporsi alla vaccinazione informandoli anche della fase di attesa per coloro che avevano già praticato la dose per la stagionale.
Nell’arco della prima settimana di attività del Centro sono stati vaccinati quasi l’80% dei richiedenti, mentre circa il 20% è stato differito a data successiva per l’intervallo necessario dalla stagionale.Alle vaccinazioni ha provveduto direttamente il Direttore Sanitario, in virtù della sua lunga esperienza di ex Ufficiale Sanitario.
Settimanalmente sono stati inviati i report delle vaccinazioni effettuate così come richiesto dal protocollo regionale. Viene correntemente gestita la sorveglianza degli eventi avversi che finora non sono stati segnalati.
Il modello così organizzato è risultato veloce, efficiente e a costo zero, facilmente implementabile in ogni presidio nella necessità di coprire velocemente la popolazione suscettibile.
Antonella Guida
Direttore Sanitario PO San Felice a Cancello — ASL Caserta