L’Educazione terapeutica è la chiave di volta nella gestione del Diabete. Oggi e’ chiaramente dimostrato che:
– per ottenere un controllo metabolico ottimale è necessaria un’efficace autogestione del diabete
– un’efficace autogestione richiede degli ottimali livelli di educazione terapeutica
– un accurato controllo metabolico riduce le complicanze micro-vascolari
Quando si parla di diabete, con il termine ‘autocontrollo’ si intende in senso stretto la misurazione della glicemia effettuata in genere dal paziente con degli appositi strumenti portatili . La possibilità di controllare autonomamente il livello di glucosio è considerata il secondo passo più importante nella storia della terapia del diabete, dopo la scoperta dell’insulina.
In senso più ampio autocontrollo indica tutte le azioni e le attenzioni che la persona con il diabete deve avere per mantenere la quantità di glucosio nel sangue nei livelli ottimali ; l’autocontrollo ,quindi, comprende l’attenzione all’alimentazione, l’esercizio fisico, il controllo della glicemia ed eventualmente terapie con farmaci o l’assunzione di insulina.
La parola chiave è ‘controllo’ che in italiano ha due significati diversi ma complementari: controllo significa da una parte dominio, governo (avere il controllo della situazione), dall’altra verifica (ho controllato questo dato). Nel diabete troviamo ambedue questi aspetti. Si tratta di ‘governare la propria nave’, decidere in prima persona e non far scegliere al caso o agli istinti cosa fare e dove andare. Moderazione non significa limite, ma al contrario rispetto per se stessi.
Oggi tutti i Servizi di diabetologia ‘fanno educazione’, ma c’è un po’ di confusione fra l’informazione sulla malattia che, propriamente, è chiamata educazione terapeutica, e l’educazione che aiuta la persona a gestire meglio la sua malattia.
Gli interventi educativi più efficaci sono quelli mirati sulla specificità bio-psico-sociale del paziente e che lo coinvolgano attivamente nel management della malattia
Da molti anni noi del team diabetologico ISCD siamo impegnati nella realizzazione di interventi educativi, all”interno del nostro sistema di cura, che comportino la periodica e strutturata valutazione dei pazienti con l’obiettivo di migliorare gli outcomes dei pazienti e dei processi di cura .
Cosa presentano i pazienti che frequentano il nostro centro?
I pazienti ci portano una serie di dati glicemici. Da soli questi numeri non significano molto. La glicemia è infatti la risultante di una serie di fattori, alcuni fisiologici come il cibo, l’esercizio fisico, i farmaci, le malattie intercorrenti, il ciclo mestruale e la pubertà , oppure altri di natura psico-sociale come l’adolescenza, l’ansia, la depressione, le difficoltà di apprendimento, i problemi scolastici e di lavoro, fattori parentali e familiari, i comportamenti ribelli.
Questo si sa.?
Lo si sa ma non sempre il paziente ci ragiona.
E allora, per interpretare il dato glicemico, noi del team cosa facciamo?
Associamo al dato glicemico le situazioni che lo hanno probabilmente determinato. Il diario va benissimo ma per ogni giornata chiediamo non solo i numeri e la terapia farmacologica ma anche cosa si è mangiato e soprattutto l’esercizio fisico. I dati glicemici insomma vanno contestualizzati.
Nella nostra pratica quotidiana qualche paziente ci risponde che è una operazione lunga scrivere tutto quello che si è fatto nella giornata…
Noi del team rispondiamo che non è poi così lunga. Ad ogni modo se proprio non si ha il tempo li stimoliamo a farlo una settimana ogni tanto.
Vale la pena di farlo?.
Noi medici del centro ISCD possiamo conteggiare la quantità di carboidrati ed esplorare le abitudini di vita, come in altri termini decidere al meglio con cognizione di causa; il paziente invece può capire meglio se stesso .
In che senso?
Un diario ben compilato e completo diventa un potente strumento educativo. Un grande aiuto in questo senso viene dai glucometri che memorizzano lunghe serie di dati glicemici e le scaricano anche sotto forma di grafico.E’ una grande soddisfazione per noi quando il paziente diario alla mano si confronta con noi e dimostra di aver compreso l’influenza di determinati comportamenti sulla glicemia.
Nella nostra esperienza gli interventi di gruppo sembrano più efficaci nell’indurre modifiche comportamentali e ugualmente efficaci sulle conoscenze e sull’automonitoraggio rispetto ad interventi individuali
Gli interventi che coinvolgono attivamente e con regolari rinforzi il paziente sono più efficaci nel migliorare controllo glicemico, peso, assetto lipidico .
Programmazione e verifica, prova ed errore è questo il processo attraverso il quale passano i nostri sforzi educativi nella gestione quotidiana del nostro Centro
Paola Maida – Antonio Vetrano
Istituto per lo Studio e la Cura del Diabete , Casagiove (CE)