La cellulite, detta volgarmente PEFS (Pannicolopatia Edemato-Fibro-Sclerotica), è la patologia estetica più diffusa e meno tollerata nel mondo femminile, oltre 20.000.000 di donne sono colpite in Italia. Non è solo un capriccio femminile ma una vera e propria patologia estetica, infine uno strumento che il corpo utilizza per dire “ help me”, aiutatemi a rallentare i vari processi di alterazione di cellule e tessuti.
La cellulite non è una malattia del tessuto adiposo o del sistema circolatorio ma una mesenchimopatia, cioè un processo evolutivo che interessa infine grasso, vene, linfatici, arteriole, connettivo e matrice interstiziale.
Tutti sanno che cos’è la cellulite, ma pochi conoscono i reali processi fisiologici che conducono alla formazione di questo inestetismo che viene considerato solo quando ha già fatto i danni. Infatti, molto prima, tutto inizia con una risposta infiammatoria difensiva agli eccessi di zuccheri ed ormoni, dei radicali e delle tossine provenienti da mancata depurazione da intestino e fegato con il conseguente aumento dell’acidità tessutale. Le cellule adipose e quelle del tessuto connettivo non ricevono più le giuste sostanze nutritive e accumulano tossine creando così una stasi che altera cute e sottocute provocando le tipiche manifestazioni della buccia d’arancia, con perdita di tono cutaneo, alterata struttura del tessuto adiposo, fino all’insufficienza venolinfatica. La cellulite è la buccia d’arancia che è causata da molte e differenti cause, da qui l’identificazione che non esiste “una” cellulite ma “varie celluliti”.
Oggi conosciamo bene l’importanza delle più piccole regolazioni che stanno nella matrice interstiziale, quel nostro mare interno dove avvengono tutti gli scambi vitali di base, ed è là che dobbiamo andare a scoprire le prime alterazioni in modo da fare della medicina cosiddetta estetica anche una medicina preventiva.
Se ci sono tanti tipi di cellulite, devono esserci anche diversi interventi terapeutici che richiedono una precisa diagnosi per un miglior trattamento integrando le tante metodiche che si hanno a disposizione. E’ ormai certo che il 50% delle cause devono essere ritrovate negli errori alimentari e nello stile di vita per cui, il 50% delle terapia si potrà trovare proprio nella correzione di queste errori ed eccessi.
Occorre aumentare frutta, pesce e verdura, diminuendo formaggi, pasta e dolci, ma lasciando una bella fetta di pane con marmellata a colazione. Poi servono trattamenti di fisioterapia estetica e linfodrenaggio, attorno a questo dovranno ruotare le varie terapie mediche o chirurgiche a seconda della necessità , dalla mesoterapia alla carbossiterapia, dalla radiofrequenza agli ultrasuoni, dall’endermologie alla micro vibrazione compressiva, dalla liposcultura all’endolaser od alla micro vibrazione ultrasonica.
Da tutto ciò si deduce quanto sia importante anche l’attività fisica associata ad un giusto stile di vita e ad una corretta alimentazione integrata da sostanze naturali antiossidanti, drenanti e fleboprotettori, quali betulla, orthosiphon ananas e meliloto, che costituiscono la fonte delle sostanze necessarie alla vita dei tessuti per mantenerli in equilibrio, rallentarne le degenerazioni o favorirne anche la migliore espressione estetica.
I prossimi mesi vedranno la presentazione di grandi novità con nuovi protocolli medici e dermocosmetici nel trattamento delle varie forme di cellulite, ma occorre ricordare sempre che, per avere gambe belle a primavera la terapia va iniziata in autunno, magari con una giusta diagnosi ed una buona di quella volontà che può costituire la chiave di volta per “camminare in bellezza” nella prossima estate.
Bibliografia:
1. Bacci P.A. Il cosiddetto Lipolinfedema, Flebologia Oggi, UTET – Torino — Vol.2 N.1: 27-32 .-1998
2. Bacci P.A. — Le Celluliti — Alberti Editore — Arezzo -2000
3. Albergati F. — Mancini S & Coll. — La matrice extracellulare — Minelli Ed — Arezzo 2004
4. Goldmann M. — Hexsel D. — Bacci P.A. & Coll — Cellulite, physiopathology and Treatment- Taylor and Francis Ed — New Yourk — 2006
5. Mancini S. & Coll — Manuale di Flebologia — Laris editrice — 417-518, 2010
Prof. Pier Antonio Bacci
Docente di Chirurgia Estetica all’Università di Siena e Direttore del Centro di Patologie Estetiche di Arezzo