A Napoli e’ allarme. La citta’ e’ nuovamente sommersa dai rifiuti. Cumuli di immondizia che impediscono gli accessi a negozi e roghi notturni sono uno spettacolo drammatico. Napoli brucia e le immagini di questo triste e vergognoso spettacolo fanno il giro del mondo a distanza di poco piu’ di un anno dall’ultima emergenza.
La questione riguarda la salute dei cittadini e non puo’ essere sottaciuta. Da parecchi decenni si susseguono denunce da parte di eminenti studiosi basti ricordare il “libro bianco sulla salute e ambiente in Campania” edito da Politica Meridionale che gia’ negli anni settanta evidenziava il forte inquinamento di Napoli e l’aumento della mortalita’ per cancro, prova evidente di uno stretto rapporto cancerogenesi-ambiente.
Fa impressione la situazione globale campana con i suoi i milioni di tonnellate di rifiuti, ma soprattutto si resta sgomenti di fronte al fatto che i provvedimenti concreti sono da allora ad oggi rimasti allo stato di buone intenzioni.
La mappa della nocivita’ tracciata quarant’anni fa e che sara’ riaggiornata dal mio gruppo di ricerca italo americano e’ veramente inquietante.
Si tratta di studi preliminari ma dai quali si puo’ ricavare la certezza che i rifiuti tossico-nocivi nascosti illegittimamente sotto terra o dispersi in discariche abusive sprigionano sostanze dannose alla salute, determinando un incremento nell’insorgenza di carcinomi.
Veramente preoccupante, e’ inoltre, l’azione del percolato, un liquido che trae prevalentemente origine dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi, ritrovato nei giorni scorsi nella discarica di cava Sari di Terzigno e delle emissioni di due gas serra, CH4 e CO2 che i rifiuti causano in discarica. Senza parlare delle diossine che evaporano dai roghi di rifiuti che resistenti alla degradazione chimica e biologica si accumulano nell’organismo, causando in alcuni casi un incremento di tumori al polmone e al mesioteloma.
Ci troviamo, in una situazione delicata che coinvolge la salute milioni di persone e che in quanto tale non puo’ prestare il fianco a generalizzazioni, a speculazioni ma che necessita di risposte basate su rigorosi dati scientifici e su riscontri effettivi.
E’ necessario, in sostanza, che ciascuno, per le proprie competenze, prenda coscienza del problema e che intervenga sullo stesso in maniera precisa e decisa.
Prof. Antonio Giordano
Professor Antonio Giordano Ordinario di Anatomia & Istologia Patologica and Direttore Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine Philadelphia USA