Chirurgia estetica mini invasiva, è una definizione sempre più utilizzata, purtroppo talvolta soltanto per fini pubblicitari, mentre costituisce una precisa strategia di trattamento derivata dal grande regalo fatto dalla moderna tecnologia con l’offerta di metodiche di videoscopia chirurgica che permettono di operare nell’addome, nelle articolazioni e in altre sedi solo con l’uso di piccole cannule operative, limitando così scollamenti, incisioni e complicazioni postoperatorie.
Su questa scia anche la chirurgia plastica- estetica ha utilizzato nuove metologie mini invasive, ma nel settore dell’estetica tutto ciò ha coinciso anche con un necessario cambiamento della filosofia della bellezza e del risultato estetico. Come era già successo circa 25 anni fa presentando nuove metodologie non invasive rivoluzionarie per l’epoca, sia per varici e capillari, che per la fisioterapia estetica con endermologie, quando nel 2004 ho avuto l’onore di presentare, come opinion leader in molte nazioni, una metodica che permette di ringiovanire il volto solo con particolari fili di sostegno limitando incisioni, scollamenti, ematomi e complicazioni, con l’uso soltanto di particolari fili di sostegno, non sono mancati ostacoli, perplessità e entusiasmi.
Occorre prima di tutto prendere atto che è cambiata la domanda ”Dottore, vorrei migliorare, ma senza stravolgere l’espressione, senza che si evidenzi la trasformazione, con minimi rischi e pronto recupero, anche in più tempi”. E’ segno di un nuovo gusto estetico, non si chiedono più i volti gonfi e statici di una volta, la mimica deve essere conservata, così come alcune rughe , quelle che segnano la storia, ma non quelle dell’età .
Oggi si chiede di migliorare il volto solo per il giusto necessario, “migliorare ma non trasformare, correggere senza demolire”, per ricercare l’armonia integrale. Riuscire a prevenire e a rallentare i cedimenti può essere la scommessa vincente della medicina e chirurgia cosmetica dei nostri tempi e in questa ottica si trovano queste strategie per il ringiovanimento soft del volto che utilizzano i vari fili chirurgici di sostegno.
Questo lifting dolce, definito T3-soft lift con suspension surgery, prevede fili di sostegno che sostengono i tessuti in modo non invasivo, come un invisibile ombrello aperto al contrario che si aggancia fra i capelli. Quando necessita, ai fili si associano pressoché invisibili incisioni per rafforzare la durata nel tempo e eliminare l’eccesso cutaneo in una strategia fatta in anestesia localee che offre il ritorno al lavoro dopo 2-3 giorni.
L’introduzione di 8-10 piccolissimi fili solleva zigomi, sopracciglia, guance e collo facendo scivolare la cute come su delle rotaie, in una metodica ormai perfezionata che risulta non dolorosa e non cruenta. I risultati si consolidano in 30-40 giorni, che è il tempo necessario al collagene ed ai tessuti per recuperare la migliore struttura e posizione. In questo periodo i fili creano, da un lato, una fibrosi controllata nei tessuti che favorisce la retrazione tessutale e un riposizionamento naturale, dall’altro, favoriscono una rigenerazione del collagene ed una tonificazione degli stessi. In sintesi un ringiovanimento sia dell’aspetto che della struttura.
Si sono così aperti nuovi orizzonti anche per altre sedi, in casi selezionati anche per il cedimento del gluteo e del seno, ma le nuove tecniche non sostituiscono la chirurgia tradizionale, si affiancano offrendo, nelle maggior parte dei casi, nuove alternative meno cruente e soprattutto agiscono anche in fase preventiva. Le nuove strategie, anche se efficaci, non manderanno ‘in pensione’ quelle tradizionali poiché, quando e’ necessario, si dovrà sempre ricorrere a lifting ‘classici’ ed a protesi.”, la rivoluzione sta invece nella necessità di rivedere il concetto di bellezza, dove il risultato estetico non è più la costruzione di proporzioni e di canoni dove, spesso, è il chirurgo il soggetto, ma il rispetto di quell’armonia che ogni volto richiede e la realizzazione di quella bellezza che la paziente chiede per se stessa, perché un volto è sempre uguale, ma ogni occhio vede quel volto in modo diverso.
Nel presentare il mio libro su queste strategie, il Prof. Ivo Pitanguy ricorda: “questo volume costituisce il primo libro sulla chirurgia estetica mini invasiva, importante non è la conoscenza della metodica, ma la comprensione della filosofia che la guida”, e su questo dobbiamo riflettere.
Bibliografia:
1. Bacci P.A. Chirurgia estetica mini invasiva con fili di sostegno, Minelli editore, Arezzo, 2006
2. Bacci P.A., Chirurgia estetica minimamente invasiva con hilos tensores, Amolca Editor, Caracas 2007
3. Bacci P.A., Soft face Lift with suspension surgery, DVD videocorso in inglese, Minelli editore, Arezzo 2010
4. Bacci P.A., Chirurgia estetica mini invasiva del volto, in “Arte e scienza in medicina e chirurgia estetica, Gasparotti M., Campisi A., Verduci Editore, Roma 2010
Prof. Pier Antonio Bacci
Centro di Patologie Estetiche Arezzo
info@baccipa.it
Docente di Chirurgia Estetica all’Università di Siena e Direttore del Centro di Patologie Estetiche di Arezzo