Sempre di più si manifesta l’imperativo di essere belli, a tutti i costi. La bellezza è diventata un’ossessione. Ma cosa significa essere bello? Lo abbiamo chiesto al Prof. Pier Antonio Bacci, docente di Chirurgia Estetica e Presidente dell’Accademia Italiana della Bellezza.
“Nell’idea di Foscolo la bellezza è “quella lieta armonia che pervade i nostri cuori” Effettivamente la bellezza è soprattutto armonia, equilibrio e rispetto di alcuni canoni essenziali relativamente alle proporzioni. Non esistono in assoluto i belli ed i brutti, poiché ciascuno ha una quota di bellezza che deve essere valorizzata rispetto ad una quota meno bella che invece deve essere migliorata. Sta soprattutto nella serena conoscenza di se stessi, dei propri pregi e propri difetti, la possibilità di migliorare anche il corpo ed iniziare la scalata verso quella bellezza che ha una valenza universale.”
Ma cosa è la bellezza? “ La bellezza è armonia e proporzione. Spesso siamo tentati di mitizzare il corpo con le ragazze da copertina, che, talvolta, viste da vicino, rivelano anch’esse difetti ed inestetismi. Certo è che un buon fotografo ed un buon truccatore possono fare miracoli, ma quei miracoli saranno nocivi per coloro che fanno del proprio corpo un mito e della bellezza l’obiettivo della vita, poiché il corpo non sarà mai simile ad una fotografia. Vivere significa dare un valore all’esistenza, significa realizzare quella bellezza interiore che, unita alla bellezza esteriore, da armonia e fascino a corpo ed anima.”
Ma allora essere belli non è peccato?
“ La beleza no es pecado, es dadiva” dice il grande poeta-musicista brasiliano Vinicius de Moraes. Essere belli non è peccato, anzi la bellezza è parte essenziale nel progetto divino. In quest’ottica cercare di migliorare il corpo ha un senso, correggere un inestetico naso significa dare armonia al volto, aumentare il volume della labbra o alzare le sopracciglia significa dargli luminosità e, spesso, favorire il sorriso del paziente. Così come togliere gli inestetici cuscinetti delle gambe può dare una felicità interiore ed armonia a quelle gambe che il Pitigrilli ha definito come “ i rosei pistilli delle gonne””
Certo che per le gambe la cellulite è veramente un dramma?
“ Curare la cellulite, inoltre, non è solo la cura di un capriccio femminile ma è la cura, con metodiche estetiche, di una vera e propria malattia, spesso espressione d’alterazioni endocrino-metaboliche, d’errori alimentari o disfunzioni.”
Dice Pitanguy che essere belli è oggi un lusso necessario?
“Oggi essere belli è una necessità , poiché in un mondo libero ciascuno ha il diritto/dovere di stare bene e di sentirsi bello. In questa ottica la medicina e la chirurgia estetica possono essere di vero aiuto alla società , tutto il resto è superficialità .”
Lei parla di chirurgia estetica soft da molto tempo, cosa significa? Significa la possibilità di eseguire interventi chirurgici ricercando il maggior risultato con la minima cicatrice ed il minimo trauma tessutale. Soprattutto cercando di trasformare il volto solo per il necessario, evitando la creazione di espressioni ridicole o di disarmonie tra viso e corpo.
E per mantenersi giovani?
Prima di tutto nutrizione ed integratori alimentari idonei. Poi, la fisioterapia estetica e la cosmetica possono essere d’aiuto e di supporto alla medicina estetica, quando questa è necessaria. Oggii si tende a traumatizzare di meno i tessuti ed a fare interventi di chirurgia estetica sempre meno distruttivi e meno importantii, anche perché nessuno può illudersi che il bisturi del chirurgo possa cambiare l’età anagrafica.
Prof. Pier Antonio Bacci
Centro di patologie Estetiche -Arezzo – info@baccipa.it