PHILADELPHIA, Pa. (6 dicembre 2011)
La crescente comprensione dei meccanismi molecolari che regolano lo sviluppo e la progressione del cancro della mammella e del colon-retto ha prodotto nuovi agenti terapeutici tra cui gli agenti biologici trastuzumab, bevacizumab e cetuximab.
La definizione di indicatori che possano predire quali pazienti otterranno la migliore risposta a questi farmaci rappresenta una sfida importante per gli oncologi contemporanei.
I ricercatori dell’Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro e della Human Health Foundation Onlus hanno condotto uno studio multidisciplinare su 420 pazienti non diabetici, con tumore al seno e carcinoma metastatico del colon-retto. L’analisi dei dati raccolti ha mostrato tempi più lunghi alla progressione di malattia in pazienti i cui livelli di glicemia, determinati a digiuno ed in una fase precedente al trattamento, risultassero più bassi.
Tale risultato, sembrerebbe indicare un valore predittivo della glicemia a digiuno determinata in fase di pre-trattamento sui tempi di progressione di malattia mammaria e del colon retto in pazienti trattati con agenti biologici.
Secondo quanto pubblicato nella rivista Annals of Oncology tale evidenza è particolarmente significativa nelle pazienti colpite dal tumore al seno.
“Questi risultati possono avere importanti implicazioni cliniche per la gestione e la prognosi dei pazienti con carcinoma mammario”, ha affermato, infatti, la dott.ssa Maddalena Barba, principale autrice dello studio. “Se ulteriori studi prospettici e sperimentali confermassero i nostri risultati, potrebbero scaturirne due principali conseguenze. Innanzitutto, questi pazienti dovrebbero essere soggetti ad un rigido controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Inoltre, la soglia glicemica che prelude al trattamento cambierebbe drammaticamente. Tutto cio’ potrebbe influenzare il tempo di progressione della malattia ed accrescere la sopravvivenza, aprendo la strada a nuove possibilità per esplorare la resistenza ai regimi di trattamento basati sugli agenti mirati.
“Questo studio rappresenta un passo importante per la comprensione del complesso comportamento biologico di questi tipi di tumori aggressivi”, ha affermato il prof. Antonio Giordano, Direttore dell’Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro.”A questo punto, per gli sviluppi futuri, è estremamente importante cercare di ampliare le conoscenze sulla funzione delle molecole chiave coinvolte nella crescita cellulare, nell’ottica di essere più precisi nella progettazione di farmaci intelligenti che potrebbero bloccare i tumori. Studiando queste popolazioni a rischio potremo comprendere meglio i meccanismi molecolari che sottendono i farmaci utilizzati per combattere le cellule tumorali.”
La Sbarro Health Research Organization finanzia l’Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro, un importante centro di ricerca senza scopo di lucro per il cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari. Presidente e Fondatore di SHRO è Antonio Giordano, medico patologo e genetista di rilievo internazionale: www.shro.org.
La Human HealthFoundation Onlus è Fondazione dedicata alla ricerca biomedica e all’educazione alla salute con sede legale a Spoleto e sede operativa a Terni (Italia): www.hhfonlus.org
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