La disponibilità di test di laboratorio in grado di confermare il sospetto clinico di AR e di discriminare tra AR e altre forme artritiche è molto importante, soprattutto nei primi mesi dall’esordio della malattia, quando le alterazioni articolari non sono clinicamente e radiologicamente evolute e non si sono ancora sviluppate lesioni irreversibili. La diagnosi precoce è importante in quanto consente l’impiego di farmaci in grado di modificare significativamente il decorso clinico della malattia, soprattutto se utilizzati nelle fasi iniziali. Per questa ragione la ricerca di laboratorio, nel corso degli anni, è stata incentrata sull’identificazione di markers autoanticorpali in grado di offrire elevata sensibilità e specificità al fine di formulare diagnosi certe quanto più precocemente dall’esordio dei sintomi. Il fattore reumatoide(FR), gli anticorpi anti-proteine/peptidi citrullinati (ACPA), sono i marcatori dotati di buona sensibilità e specificità.
FATTORI REUMATOIDI
I FR sono un gruppo eterogeneo di autoanticorpi diretti contro determinanti antigenici presenti nella regione costante (frammento Fc) delle catene pesanti delle IgG. Possono appartenere a tutte le classi anticorpali, anche se la più rappresentata è la classe IgM. Il primo test di laboratorio ad essere stato impiegato e ancora parzialmente in uso, è la classica reazione di Waleer-Rose non molto sensibile ma dotata di elevata specificità, che nella sua formulazione originale utilizzava emazie di montone sensibilizzate con immunoglobuline di coniglio. Oggi al posto delle emazie di montone si utilizzano particelle di lattice(Latex-test). Nella maggior parte dei laboratori, però,tali metodiche sono state ampiamente sostituite da metodi nefelometrici quantitativi che usano particelle di lattice sensibilizzate da IgG umane. Il principale limite di tali metodiche è dato dal fatto che sono in grado di rilevare preferenzialmente FR di tipo IgM. Esistono infatti metodi che consentono di differenziare FR di diverse classi immunoglobuliniche. Il loro impiego è però limitato a laboratori clinici di comprovata esperienza e a scopo di ricerca. La sensibilità diagnostica del FR per l’AR è abbastanza elevata (tra il 75 e il 90%)e il suo valore predittivo positivo è aumentato se il FR è presente ad alto titolo. Uno dei maggiori problemi del FR è che si può riscontrare in numerose malattie del connettivo, nella crioglobulinemia, in alcune malattie linfoproliferative e in numerose malattie infettive. Inoltre può essere presente anche nel 4-5% dei soggetti sani fino ad arrivare al 15% nei soggetti al di sopra dei 60 anni. In termini prognostici è noto che i pazienti sieropositivi hanno forme cliniche più severe rispetto ai sieronegativi e che titoli più elevati si associano a forme più severe e ad una prognosi peggiore a lungo termine.
ACPA ( anticorpi anti peptidi citrullinati)
Gli ACPA sono autoanticorpi diretti contro proteine citrullinate della sinovia infiammata , come la fibrina , in seguito ad un fenomeno post-traduzionale di deiminazione dell’arginina che si trasforma in citrullina ad opera dell’enzima peptidil-arginil deiminasi(PADI). E’ stato dimostrato che il tessuto sinoviale infiammato è il principale luogo di produzione degli anticorpi anti-citrullina. Gli attuali metodi di seconda e terza generazione per la misurazione degli ACPA hanno dimostrato di avere una sensibilità diagnostica attorno o superiore all’80% e una specificità nettamente superiore a quella del FR (>97%), anche nei pazienti anziani in cui maggiore è la percentuale di false positività del FR. Gli ACPA si sono rivelati di grande utilità in quanto possono essere presenti nel siero anche molti anni prima della diagnosi clinica di AR. Questo significa che il processo di citrullinazione degli antigeni presenti nella membrana sinoviale ha inizio molti anni prima della comparsa dei sintomi e dello sviluppo della malattia. La loro presenza all’esordio viene considerata un fattore prognostico sfavorevole e depone per una forma di AR più aggressiva. Pertanto questo marcatore ha una notevole potenzialità clinica nel selezionare i pazienti con artrite precoce da sottoporre a trattamenti terapeutici aggressivi.
Dr Romualdo Russo
UOS di Reumatologia
AORN Cardarelli
Napoli