Dieta del “praticone”? No grazie!
In occasione della “Settimana del benessere” si dà il via all’iniziativa per favorire l’adozione di una sana alimentazione nel mondo dello sport: attenzione all’abuso degli integratori e alle diete “fai da te”
Falsi miti, luoghi comuni e scarsa informazione gravitano intorno al mondo dell’alimentazione nell’ambiente dello sport, sia rispetto a stili alimentari proposti a chi pratica attività sportiva in modo costante, sia per la facile reperibilità di dieta “fantasiose”, non basate su alcun supporto scientifico, né prescritte da personale specializzato, promosse nell’ambito di centri sportivi e palestre, frequentati anche da chi pratica attività sportiva in modo occasionale, con l’aspettativa di una veloce perdita di peso. Per rispondere al preoccupante fenomeno, parte la campagna di comunicazione e promozione della salute, realizzata dall’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID) e l’Unione Sportiva Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (US ACLI), con l’obiettivo di favorire nell’ambiente dello sport (associazioni/società e centri sportivi, palestre…) una maggiore consapevolezza nella scelta degli stili alimentari e rendere diretto, agevole ed accessibile il contatto tra coloro che praticano sport, in modo costante quanto occasionale, ed i dietisti, attraverso attività di informazione, innovative proposte di collaborazione e consulenze personalizzate.
La prima iniziativa in calendario, dal provocatorio titolo Dieta del “praticone”? No grazie! prende il via Venerdì 29 Maggio, durante la “Settimana del Benessere: alimentazione in movimento” che si inaugura nella cornice di Grottammare ed in programma fino al 2 Giugno, con un convegno divulgativo dedicato al binomio sport e alimentazione.
Numerose le attività che proseguiranno su tutto il territorio nazionale che saranno comunicate attraverso il sito dell’ANDID e i canali di comunicazione della US ACLI. Non vi è genere, categoria, gruppo, che non abbia avvertito la necessità almeno una volta nella vita di confrontarsi con una dieta. Ma i dati fanno riflettere. Il 50% della popolazione italiana si mette a dieta almeno una volta l’anno, il 98% delle persone che perdono peso lo riprende entro 5 anni ed il 90% ne riprende di più di quanto originariamente perso. Tra i metodi più utilizzati per perdere peso, la dieta “fai da te” (32%) e l’adozione di uno schema dietetico indicato da uno specialista (31%), da non trascurare le diete suggerite da libri, riviste e siti interna a cui si affida il 13% degli italiani. Ma a fronte di un significativo aumento di diete “popolari” pubblicizzate dai più diffusi canali di comunicazione non si accompagna alcuna riduzione dei soggetti obesi o sovrappeso. “Spesso percepito nella sua accezione negativa, il termine dieta esprime, invece, la libertà di scelta determinata dalla consapevolezza, rappresenta un elemento educativo e non restrittivo. I dietisti, professionisti della salute che si occupano della alimentazione e della nutrizione delle persone sane e delle persone con patologie, devono rappresentare un supporto nell’adozione di stili di vita, complessivamente più salutari. La dieta rischia di provocare più danni che benefici se è finalizzata solo alla prova costume o ad una specifica perfomance sportiva”, sottolinea Ersilia Troiano, Presidente ANDID. La nutrizione è, infatti, una componente importante di ogni programma di attività fisica ed una adeguata alimentazione può ridurre la fatica, permettendo un migliore allenamento ed un migliore recupero. Ma non esistono alimentazione particolari, capaci di migliorare la preparazione o la performance atletica, ma solo cattive o buone abitudini che possono condizionare l’efficienza metabolica ed il rendimento fisico. Attenzione soprattutto all’abuso degli integratori. Da un recente studio sui giovani (età media 18 anni), condotto nella provincia del centro Italia, il 35% degli intervistati dichiara di fare uso in maniera costante di integratori alimentari. “Gli integratori alimentari, spesso consigliati nei luoghi in cui si pratica sport, possono essere utili ed efficaci per qualcuno, ma nella maggior parte dei casi sono del tutto inutili ed in alcuni casi persino dannosi. L’uso inappropriato degli integratori dovrebbe far riflettere, ne abusano i giovanissimi e ne fanno pochissimo uso gli gli over 65, che ne avrebbero più bisogno”, aggiunge Ersilia Troiano. I professionisti soci ANDID contribuiranno quindi gratuitamente alla realizzazione di campagne formative e informative sulla corretta alimentazione, offriranno le propria competenze scientifica per la realizzazione di evento condivisi e si rendono disponibili su tutto il territorio nazionale per consulenze dedicate agli Associati USACLI e ai loro familiari, per offrire la possibilità a coloro che necessitano di indicazioni personalizzate di accedere alla consulenza di un professionista della salute che possa guidarli nelle scelte in maniera competente. “L’Unione Sportiva ACLI intende sensibilizzare le associazioni, le società, i centri sportivi e le palestre affiliate per realizzare progetti finalizzati alla corretta alimentazione degli sportivi. La collaborazione scientifica e culturale con ANDID punta ad un decisivo riorentamento degli stili di alimentari degli sportivi, verso una maggiore consapevolezza delle scelte”, precisa Massimo De Girolamo, responsabile nazionale USACLI dell’Area Sport e Salute.