Dipartimento di Sanità Pubblica e Regione Campania insieme per innovare l’organizzazione dei processi di cura
Presentato oggi all’Assessorato alla Sanità della Regione Campania il Progetto Radar
È stato presentato oggi, lunedì 7 marzo, all’Assessorato alla Sanità della Regione Campania, il Progetto RADAR- Rete Assistenziale e Diagnostica per il paziente con Artrite Reumatoide, coordinato dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II, diretto dalla prof.ssa Maria Triassi.
L’obiettivo è implementare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per il paziente adulto e pediatrico affetto da Artrite Reumatoide, assicurando continuità e coordinamento dell’assistenza, migliorando l’operatività di tutte le strutture coinvolte nei processi di diagnosi e cura, sia a livello ospedaliero sia sul territorio.
Prosegue, quindi, il lavoro del team di esperti che, dopo aver delineato e condiviso con tutti gli interlocutori coinvolti il PDTA per l’Artrite Reumatoide, devono adesso realizzare e implementare un modello organizzativo di integrazione ospedale – territorio per la Regione Campania. Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti di diverse discipline: Reumatologi; Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera scelta, Farmacisti, Medici igienisti, Direttori sanitari di ASL/AO/AOU, Infermieri, Fisioterapisti, Economisti, Informatici, Ingegneri.
L’Artrite Reumatoide è una malattia autoimmune sistemica cronica che comporta nel tempo un sostanziale grado di disabilità un elevato impatto economico, determinando la necessità di interventi chirurgici di artroprotesi e un alto numero di ritiri all’attività lavorativa.. L’obiettivo assistenziale è, quindi, di grande rilevanza per il raggiungimento di una diagnosi precoce e di una terapia rapidamente efficace, in modo da intervenire prima dell’insorgere di possibili danni anatomico irreversibile.
“L’applicazione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale passa attraverso una gestione integrata del paziente da parte dei servizi ospedalieri e territoriali: il coordinamento dell’attività dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti reumatologi riduce gli accessi impropri al ricovero ospedaliero, migliorando la qualità dell’assistenza ed ottimizzando la spesa sanitaria regionale. È indispensabile, quindi, realizzare una rete tra l’ospedale ed il territorio senza dimenticare l’importanza dell’assistenza domiciliare, il contributo delle associazioni di volontariato e delle famiglie, che possono collaborare in modo significativo nella corretta informazione e nel supporto ai pazienti”, sottolinea la prof.ssa Maria Triassi (nella foto).
Il Dipartimento di Sanità Pubblica, da sempre attivo nel management sanitario, con il progetto regionale per l’Artrite Reumatoide contribuisce ulteriormente all’introduzione di strumenti di governo clinico in grado di garantire qualità, appropriatezza e sicurezza delle cure, implementando insieme a tutti gli attori del sistema soluzioni organizzative sostenibili a livello regionale.