L’Artrite Reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria autoimmune che inizialmente colpisce la sinovia, causando dolore, tumefazione, ridotta funzionalità articolare, erosioni ossee e infine deformità articolari.
L’associazione tra eccesso di peso corporeo e condizione infiammatoria autoimmune è stata suggerita da molti studi osservazionali. Le persone obese sarebbero a maggiore rischio di sviluppare AR in ragione di un effetto proinfiammatorio sostenuto dalle adipochine (leptina,adiponectina,chemerina,resistina,IL6, PAI-1,TN alfa ), citochine prodotte e secrete dal tessuto adiposo. L’obesità , espressa come Body Mass Index (BMI) comprende un anomalo accumulo di tessuto adiposo nel corpo, è una condizione clinica la cui prevalenza è in crescita costante, ed è annoverata come fattore di rischio di AR. Il tessuto adiposo è considerato come un attivo partecipante al processo fisiologico e patologico associato all’infiammazione e all’ immunità quindi l’eccesso di peso corporeo è considerato come un potenziale contributo allo sviluppo dell’AR. Anche se l’associazione tra BMI e rischio di sviluppare AR non è stata largamente studiata, ci sono risultati contrastanti specialmente nei pazienti di differenti sesso e con pattern sierologici diversi. In una metanalisi è stata analizzata la relazione tra BMI e AR, valutando studi con un totale di oltre 350.000 pazienti: si è evidenziato che un aumento del BMI può condurre ad un maggior rischio di sviluppare AR con una prevalenza nel sesso femminile maggiore rispetto al maschile mentre altri autori hanno riportato un possibile effetto paradosso del BMI sulla sopravvivenza in pazienti con AR, dimostrando che una diminuzione del BMI aumenta la probabilità di sopravvivenza tra i pazienti con AR .
Inoltre sembra che l’obesità rappresenti una comorbilità sempre più frequente in pazienti con malattie reumatiche e non si può escludere che sia l’AR che l’obesità possano lavorare insieme influenzando l’attività di malattia e di conseguenza alcuni outcome come la qualità della vita. Un BMI elevato, avrebbe inoltre anche un impatto negativo sull’attività di malattia nonchè su alcuni autcome come i trattamenti farmacologici .
Ad oggi,però è ancora poco definito il ruolo dell’ obesità sulla prognosi di malattia. I risultati di una recente metanalisi hanno mostrato come i pazienti obesi con AR si caratterizzino per avere punteggi DAS 28 di attività di malattia e punteggi HAQ (relativi alla qualità della vita) sensibilmente più elevati rispetto ai paz con AR non obesi. L’obesità può avere un effetto protettivo sulla quantità di articolazioni distrutte nell’AR stabilizzata e la perdita di peso in individui con AR è stata riconosciuta positivamente fin dalle prime fasi della malattia.
Altro aspetto da valutare è l’impatto del BMI sugli indici di attività clinica di malattia e sui livelli di remissione ultrasonografici. Alcuni autori in uno studio su 63 paz con AR hanno rilevato come il BMI influenzi la risposta al trattamento, gli indici di attività clinica di malattia e i livelli ultrasonografici di remissione che sono significativamente più alti nei pazienti con BMI normale, mentre l’obesità ed il sovrappeso sono associati con più bassi livelli di remissione in rapporto al tipo di trattamento.
Tutto ciò suggerisce la necessità di esplorare in maniera più approfondita l’efficacia di interventi atti a ridurre il BMI come intervento migliorativo di alcuni outcome di malattia tra i quali quello di raggiungere la remissione .
Giuseppe D’Alessandro
Clinica Reumatologica
Universitaria Foggia