La Lomboscialtalgia (o più comunemente Sciatica) è la più frequente sindrome radicolare che si osserva nella pratica clinica. La patologia è dovuta alla compressione delle radici del nervo sciatico e al difetto di conduzione nervosa lungo le fibre periferiche. Le cause possono essere molteplici: fattori ereditari, fattori metabolici, stress ossidativo a carico del sistema nervoso, lesioni traumatiche, infezioni, infiammazione, ecc.. La sintomatologia è caratterizzata da dolore intenso, solitamente unilaterale che dal rachide lombare s’irradia lungo l’arto inferiore coinvolgendo spesso più territori radicolari. Il trattamento conservativo della lombosciatalgia è principalmente finalizzato alla riduzione della sintomatologia dolorosa e prevede sia l’impiego di FANS, Corticosteroidi e Miorilassanti (per ridurre la reazione infiammatoria e lo spasmo muscolare), sia l’adozione di misure atte a ridurre la pressione sulla radice del nervo sciatico (manipolazione spinale, terapia fisica, trattamento comportamentale, ecc..) . Una recente revisione sistematica ha tuttavia rilevato che i trattamenti conservativi non migliorano chiaramente il decorso naturale della sciatica nella maggior parte dei pazienti o riducono i sintomi . Difatti, ad un anno dall’episodio di lombalgia, circa il 20% dei pazienti sono ancora sintomatici [3] e il 3% si assenta dal lavoro . Pertanto, se da un lato il ricorso al trattamento standard risulta imprescindibile, soprattutto nelle acuzie, per ridurre il dolore e migliorare la mobilità del paziente, dall’altro le nuove evidenze scientifiche suggeriscono che, dopo il trattamento della fase dolorosa iniziale, può risultare utile provvedere all’impiego di farmaci antiossidanti e neuroprotettori in grado di ridurre gli effetti dello stress ossidativo indotti dalla flogosi e di riparare il danno a carico della fibra nervosa.
L’Acido alfa lipoico (ALA) grazie alla sua potente azione antiossidante è in grado di contrastare efficacemente l’azione dei ROS (Specie Reattive dell’Ossigeno) che concorrono in larga parte alla formazione del danno a livello nervoso. Altro importante principio attivo ad azione antiossidante è la Superossido dismutasi (SOD), un enzima essenziale in grado di detossificare l’organismo dai ROS [6]. La presenza contemporanea dell’Acido alfa lipoico (ALA) e della SOD permette una duplice azione nei meccanismi antiossidanti dell’organismo: la SOD previene la formazione dei radicali liberi e l’ALA favorisce la rimozione dei radicali già formatisi. Oltre alle causa bisogna tuttavia lenire anche la sintomatologia dolorosa. Per combattere il dolore – e intervenire su cause e sintomi – i clinici si affidano sempre più spesso al ruolo della N-acetil-L-Carnitina (NALC), alla luce dell’unicità del suo duplice meccanismo d’azione (neurotrofico e antidolorifico). Se da un lato infatti la NALC aumenta le capacità autoriparative delle cellule nervose danneggiate dallo stress ossidativo, contribuendo a riparare il danno a carico della fibra nervosa , dall’altro è in grado di agire a livello della trasmissione glutammatergica, riducendo la dismissione, e quindi l’impatto sulle sinapsi che trasmettono il dolore . Infine, anche un calo nelle riserve endogene di Vitamina B12, può tradursi in un rallentamento della conduzione nervosa e in una deficienza nella rigenerazione delle cellule e dei rivestimenti nervosi . I benefici derivanti da una corretta integrazione di Vitamina B12 a carico del sistema nervoso sono tali che, tra le vitamine del gruppo B, la Vitamina B12 è l’unica ad avere ottenuto una specifica indicazione di utilizzo da parte del Ministero della Salute: “La Vitamina B12 contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso” .
In conclusione l’impiego di prodotti nutraceutici nel trattamento della lombosciatalgia dovrebbe considerarsi una valida alternativa per la messa a punto di protocolli terapeutici, da associare al trattamento sintomatico in fase acuta. Sarà così possibile garantire al clinico un controllo ottimale della patologia sul medio e lungo periodo e al paziente una terapia più maneggevole e con meno rischi di effetti collaterali.
Dott. Gennaro Vitiello
Specialista in Ortopedia e Traumatologia