L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica a patogenesi autoimmunitaria e carattere sistemico che colpisce le articolazioni: il processo infiammatorio a carattere erosivo conduce, se non si interviene precocemente, a progressiva perdita della funzione articolare. Sono anche possibili manifestazioni extra-articolari (vasculite, interstiziopatia polmonare, osteoporosi, cheratocongiuntiviti ecc.). L’AR è una malattia ubiquitaria con prevalenza globale compresa tra lo 0.3 e l’1%. L’incidenza annua in Europa e Nord America è circa dello 0.1-0.2/1000 per gli uomini e dello 0.2-0.4/1000 per le donne.
Nonostante i continui progressi nel trattamento, una quota non trascurabile di pazienti non raggiunge la remissione o la bassa attività di malattia. Fino al 30% di essi manifesta inadeguata risposta/perdita di risposta/intolleranza alla terapia farmacologica di fondo. Specie questi pazienti (ma anche parte di quelli in bassa attività di malattia) sono insoddisfatti dei risultati del trattamento e della propria qualità di vita.
Inoltre, esiste discordanza tra gli obbiettivi terapeutici del medico (riduzione infiammazione, prevenzione del danno organico, remissione di malattia) e gli obbiettivi/aspettative del paziente (controllo del dolore e della “fatigue”, mantenimento della funzionalità fisica e della qualità di vita).
L’impatto dell’AR sull’individuo, infatti, è correlato non solo a parametri oggettivi come infiammazione e danno articolare, ma anche ad altri aspetti, compresi quelli psicologici e sociali.
A tal proposito i cosiddetti PRO (Patient Reported Outcome), di uso validato nella pratica clinica, forniscono il punto di vista del paziente sul suo stato di salute. Il Patient Global Assessment (PGA) è un PRO ampiamente utilizzato nell’AR e consente una valutazione più completa della malattia, comprendente anche il punto di vista del paziente. Allo stesso modo esiste il PhGA (Physician Global Assessment) esprimente il punto di vista del medico. Nel 43% dei casi esiste significativa discordanza tra PGA e PhGA. Nel determinare il PGA sono decisivi il dolore, l’incapacità funzionale e la fatigue, nel PhGA pesano la conta delle articolazioni dolenti e tumefatte e i livelli degli indici di flogosi.
Un terzo dei pazienti ritiene che il reumatologo non presti adeguata attenzione alle sensazioni riferite, ad indicare scarsa o non corretta comunicazione medico – paziente e poca considerazione della sfera soggettiva/personale, aspetti capaci di impattare sul PGA. Tale discordanza medico-paziente può minare il processo decisionale condiviso con i pazienti sulle opzioni di trattamento compromettendo l’aderenza alla terapia.
I pazienti affetti da AR presentano, quindi, ancora diversi bisogni insoddisfatti (“Unmeet needs”) riguardanti:
- riduzione dolore
- fatigue (letteralmente affaticamento, derivante dall’interazione di 3 fattori: processo/malattia; cognitivi-comportamentali, quali pensieri, sentimenti, comportamenti; personali), la cui riduzione è ritenuta dai pazienti obiettivo chiave per la qualità di vita
- miglioramento funzionalità fisica e mentale.
Tali “unmeet needs” possono compromettere anche altri aspetti: funzione sociale, sessuale, abilità al lavoro, benessere in generale (per un paziente su 5 l’AR ha impatto negativo sulle relazioni con amici e famiglia, il 54% degli uomini ed il 46% delle donne affette da AR hanno sperimentato disturbi della sfera sessuale).
In conclusione, nonostante i progressi terapeutici nell’AR, restano per i pazienti dei bisogni insoddisfatti, molti dei quali «soggettivi», che influiscono negativamente su funzione sociale, sessuale, lavorativa e benessere generale. Non considerando tali aspetti il medico crea una «discordanza» con il paziente, con possibile riduzione dell’aderenza alla terapia. L’approccio farmacologico (che va sempre più ottimizzato e implementato) è necessario ma non sufficiente ad ottenere ottimali outcome clinici, va completato con un approccio «psicologico» e di dialogo medico-paziente.
Dott. Stefano Berardi
S.C. Reumatologia Universitaria
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Università degli Studi di Foggia