Il virus dell’epatite C (HCV) è responsabile sia di danno epatico che extraepatico (manifestazioni extraepatiche dell’HCV= MEE-HCV).
Le MME coinvolgono vari organi e apparati ed esse sono classificate in 4 categorie:
A: associazione definita sulla base di due fattori= 1) forte prevalenza; 2) patogenesi.
Crioglobulinemia mista (sindrome clinica completa o incompleta)
B: prevalenze significativamente più elevate rispetto ai controlli
Linfomi non-Hodking a cellule B, Gammapatie monoclonali, Porfiria cutanea tarda, Lichen planus
C: situazioni in attesa di conferma/caratterizzazione
Tireopatie autoimmuni, Carcinoma della tiroide, Sindrome sicca, Alveolite-Fibrosi polmonare, Diabete mellito, Nefropatie non crioglobulinemiche
D: osservazioni aneddotiche
Psoriasi, Neuropatie periferiche e centrali non crioglobulinemiche, Poliartrite cronica, Artrite reumatoide, Poliarterite nodosa, M. di Bechet, Poli/dermatomiosite, Fibromialgia, Orticaria cronica, Prurito cronico, Pseudo-sarcoma di Kaposi, Eritema necrotico migrante, Vitiligo, Cardiopatie e miocarditi, Ulcere corneali di Mooren.
La crioglobulinemia mista
Essa è una sindrome caratterizzata dalla presenza di immunocomplessi circolanti che precipitano a basse temperature. I principali sintomi sono astenia, dolori articolari, porpora cutanea, vasculite e neutropenia periferica. La prova sierologica è data dai livelli sierici di crioglobuline.
Linfomi idiopatici
Il ruolo causale svolto dall’HCV è ancora oggi oggetto di indagine e discussione. Sebbene si possano riscontrare tutti i tipi istologici, certamente i linfomi di derivazione dai B-linfo-citi periferici a carattere indolente ne rappresentano la stragrande maggioranza.
Malattie tiroidee
Iper- Ipo-tiroidismo e tiroidite di Hashimoto sono più frequenti nelle donne. Più in generale la disfunzione tiroidea nella infezione da virus HCV può includere tutte le forme di tireopatia. Recenti studi, inoltre, hanno evidenziato una correlazione diretta tra infezione da HCV e tumori tiroidei. Degno di particolare interesse è il fatto che l’autoimmunità tiroidea e la tiroidite autoimmune sono state considerate condizioni pre-neoplastiche in questi pazienti, soprattutto in considerazione del fatto che allo stesso HCV è stato riconosciuto un ruolo oncogenetico.
Sindrome di Sjogren/sicca
Essa interessa circa il 10-50% dei pazienti ed anche il questo ca so sembra che il ruolo chiave sia la stimolazione cronica del sistema immunitario esercitata dal virus HCV.
Gromerulonefriti secondarie
Le più frequenti sono la membranoproliferativa, membranosa, gromerulonefrite focale/segmentale e mesangioproliferativa.
Porfiria cutanea tarda
Essa è stata riscontrata in circa 1/3 dei pazienti affetti da infezione da HCV.
Diabete Mellito tipo 2
Recenti indagini epidemiologiche hanno evidenziato un rischio triplicato di scompenso metabolico di tipo glicidico nei pazienti HCV positivi.
In conclusione l’infezione cronica da HCV è responsabile di una sindrome multiorgano con manifestazioni variegate e non necessariamente simmetriche rispetto alla entità del danno epatico stesso. Le manifestazioni extraepatiche di interesse multiorgano necessitano quindi di un iter diagnostico multidisciplinare che porti quanto prima ad un trattamento tempestivo.
Il trattamento della infezione da HCV risulta essere quindi anche una via indiretta per la gestione delle comorbidità stesse, in ausilio alle terapie specifiche.
DR VINCENZO SANGIOVANNI
Direttore U.O.C. Infezioni Sistemiche e dell’Immunodepresso
III DIVISIONE P.O. “D. Cotugno” A.O.R.N. dei Colli – Napoli