Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e Lega Italiana Fibrosi Cistica Campania: insieme per migliorare la qualità dell’accoglienza e delle cure dei pazienti
È al sesto piano del Dipartimento di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, la nuova sede del Centro di Riferimento Regionale per la Fibrosi Cistica dedicato ai bambini e al terzo piano dell’edificio 2, la nuova area destinata agli adulti, nell’ambito del Dipartimento di Medicina Interna e Patologia Clinica, entrambe inaugurate alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni regionali e con la benedizione di Sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe.
Realizzate grazie alla collaborazione tra l’Azienda federiciana e la Lega Italiana Fibrosi Cistica, le rinnovate strutture offrono ad operatori e pazienti l’opportunità di condividere un ambiente accogliente che favorisce la chiarezza dei percorsi e migliora la vivibilità della struttura. “La ristrutturazione del Centro è stata realizzata con l’obiettivo di rispondere principalmente alle esigenze dei pazienti. Un lavoro che ha richiesto da parte di tutte le professionalità coinvolte, grande capacità di ascolto. Il risultato raggiunto si deve al coinvolgimento e alla condivisione di obiettivi ed azioni da parte di una pluralità di attori coinvolti. In particolare, le Istituzioni, quali la Regione Campania, l’Università Federico II e l’Azienda Ospedaliera che hanno collaborato mettendo insieme risorse e competenze.”, sottolinea Nicola Ferrara, responsabile del Programma Interdipartimentale di Geriatria e Fibrosi Cistica dell’Adulto.
Una migliore qualità dell’accoglienza che va di pari passo con l’eccellenza della ricerca che si realizza nell’Azienda Ospedaliera Universitaria, dimostrata anche dalla recente pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale Autophagy di un innovativo studio, di cui l’Università Federico II, che ha coordinato il trial clinico, è tra i centri di ricerca capofila. Lo studio apre nuovi possibili scenari terapeutici per i pazienti, dimostrando, infatti, che la combinazione di un farmaco e di un integratore alimentare, già in uso per altre indicazioni, è in grado di ripristinare la funzione di una proteina chiave nella genesi della fibrosi cistica, riducendo l’infiammazione polmonare dei pazienti.
“Per i malati affetti da Fibrosi Cistica, una malattia genetica a prognosi severa che si manifesta con un caso ogni 2500-3500 nati, si è raggiunto oggi un traguardo molto importante attraverso l’utilizzo di un approccio totalmente innovativo che consente di correggere il difetto di funzione di trasporto di cloro causato dalla più comune fra le oltre 2000 mutazioni del gene della Fibrosi Cistica CFTR, la DF508. Il trattamento si è rivelato efficace nel ridurre le elevate concentrazioni di cloro nel sudore ma soprattutto l’infiammazione polmonare, che è alla base del progressivo deterioramento della funzione respiratoria e mette a rischio la vita di questi pazienti.”, spiega Valeria Raia responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Fibrosi Cistica del Bambino. Un nuovo approccio terapeutico che rappresenta il coronamento di un percorso di ricerca traslazionale in cui il Centro pediatrico di Fibrosi Cistica dell’Azienda Federiciana ha svolto un ruolo di primo piano. “La nostra associazione, nel clima di collaborazione instaurato con l’Azienda Federiciana, la cui elevata qualità delle cure è determinata da un’efficace sintesi tra assistenza e ricerca, continuerà ad affiancare Istituzioni, mondo scientifico e strutture assistenziali, in una prospettiva di collaborazione sinergica orientata a migliorare la qualità della vita quotidiana dei pazienti, in attesa della cura definitiva. Un ringraziamento va a tutti i nostri sostenitori che hanno reso possibile raggiungere questa tappa fondamentale nella lotta contro la fibrosi cistica”, precisa Giuseppe Abenavoli, presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica Campania. La rinnovata sede del Centro di Riferimento Regionale per la Fibrosi Cistica gode di spazi più ampi e meglio organizzati, per offrire ai pazienti una maggiore personalizzazione della cura ed un ambiente confortevole e “familiare” nel rispetto di una patologia cronica che investe il paziente della necessità di un contatto continuativo con la struttura sanitaria. “Tra le numerose attività ed iniziative che abbiamo realizzato, l’inaugurazione delle nuove aree dedicate alla Fibrosi Cistica del bambino e dell’adulto ci rende particolarmente orgogliosi e soddisfatti. Perché si tratta di un’azione concreta volta al benessere dei pazienti e degli operatori ed è stata realizzata grazie ad un’eccellente e costruttiva collaborazione con il mondo delle Associazioni dei pazienti improntata sull’indiscutibile centralità del paziente”, conclude Giovanni Persico, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.