Non esistono definizioni soddisfacenti per una esperienza che viene vissuta diversamente a seconda dei soggetti e, soprattutto, a diversi livelli di profondità ed intensità . La pratico da anni nel mio studio con ottimi risultati e la definirei uno stato di supercoscienza e non di incoscienza come normalmente si pensa. Attraverso la suggestione dell’operatore che invita il paziente a rilassarsi attirandogli lo sguardo con una piccola luce e cantilenando la voce, la persona si stacca dall’ambiente esterno e rivolge l’attenzione alla propria interiorità , attivando parti della mente che normalmente non si riesce ad utilizzare. Guidati dalla voce dell’operatore possiamo regredire per riportare alla memoria esperienze traumatiche che pensiamo di avere superato ma che ci condizionano negativamente, possiamo superare fobie e complessi e canalizzare la nostra volontà per uno scopo preciso, come smettere di fumare o di bere alcolici. La discesa nell’inconscio porta alla consapevolezza dell’origine dei nostri conflitti, dandoci la possibilità di attuare dei cambiamenti e dei miglioramenti. Per superare le resistenze mentali che ostacolano la riuscita della seduta ipnotica si può anche utilizzare la musica, soft, classica o new age, scegliendo brani che riecheggino l’infanzia, come le colonne sonore dei film di Walt Disney. La musica, sapientemente utilizzata, riesce a superare facilmente le barriere razionali aprendo un varco che l’operatore può percorrere per ottenere più efficacia dalla terapia. Lo stato di ipnosi profonda è molto simile a quello della meditazione, anche se quest’ultima viene eseguita autonomamente, e può essere anch’essa uno strumento di analisi del profondo e di ricerca spirituale. Nella mia esperienza di vita in monastero ho sperimentato questi stati di coscienza e sono fermamente convinto che tutte le tecniche di rilassamento seguano la stessa strada nella nostra mente, pur fermandosi a livelli più o meno profondi. Per questo motivo, quando si rivolge a me un paziente che teme l’ipnosi o ha delle forti resistenze, gli spiego che potrà ottenere gli stessi risultati con la meditazione, avvertendolo che il percorso terapeutico potrebbe essere molto più lungo ma che i risultati ottenuti saranno stabili e che potrà continuare a praticare autonomamente a casa la tecnica che gli avrò insegnato. Sono convinto che se l’ipnosi medica muove la potente forza di suggestione della nostra mente, la meditazione può addirittura scendere più in profondità , andando a toccare gli immensi poteri della coscienza (o anima, se così la vogliamo chiamare).INDICAZIONI TERAPEUTICHE DELL’IPNOSI:1. RIEQUILIBRIO PSICOFISICO2. ANESTESIA (parto, estrazioni dentarie ecc.)3. PATOLOGIE FUNZIONALI E DA STRESS – cefalee- insonnia- tic, balbuzie- crisi di panico- ansia- fobie4. FUMO5. ALCOLISMO6. BULIMIA (fame nervosa) ED ANORESSIA DI ORIGINE PSICHICA7. ANALISI DEL PROFONDO ( con regressione ai traumi d’infanzia)8. INTERPRETAZIONE DEI SOGNI9. MIGLIORAMENTO DELLE POTENZIALITA’ MENTALI E CRESCITA PERSONALE Ricordiamo che un terzo delle persone sono facilmente ipnotizzabili, altre riescono dopo un certo numero di sedute a raggiungere un livello di profondità ipnotica soddisfacente, un terzo sono refrattarie poiché per diffidenza mettono in moto delle resistenze molto forti. In quest’ultimo caso si può percorrere la strada della meditazione, che porterà ugualmente a buoni risultati a patto di essere costanti e non avere fretta.
Luigi Torchio
Specialista di Medicina dello Sport e studioso di Medicina Naturale a Torino