Il personaggio di spicco, però, della medicina dell’epoca fu, senza dubbio, un molisano, Cosmo Maria De Horatiis , nato a Caccavone(oggi Poggiosannita,in provincia di Isernia), nel 1771 e morto a Napoli nel 1850 professore di chirurgia con A. Scarpa a Pavia, professore di Clinica Chirurgica all’Università di Napoli, chirurgo capo dell’Armata Napoletana, Ispettore Generale degli Ospedali Militari. Iniziato all’omeopatia, nel 1822, dal dr. Necker di Melnik, diviene medico personale di re Francesco I che ne promuove lo studio e la pratica autodefinendosi “ Patrono dell’Omeopatia e degli Omeopatici…”. Scrive,nel 1826, “ Oratio abita in Academia medico-chirurgica”, dedicata a Francesco I, in cui si elogiano le opere di Hahnemann ed il suo innovativo metodo terapeutico. Effettua sperimentazioni omeopatiche su pazienti ricoverati presso l’ Ospedale Militare SS. Trinità di Napoli insieme ai suoi collaboratori Baldi,La Raja e Pezzullo.
Nel 1826 pubblica “Saggio di Clinica Omiopatica(così allora era indicata) per la prima volta tentata a Napoli nell’Ospedale Generale Militare della Trinità ”, in cui descrive 180 casi di pazienti affetti da patologie giudicate inguaribili.
Da marzo a dicembre 1828 degne di nota sono un certo numero di risoluzioni di casi di sifilide primaria e secondaria, di blenorragia acuta e cronica, semplice o complicata da orchite, fimosi e disturbi del genere, itterizia, pleurite, angina tonsillare, oftalmia acuta e cronica e in special modo alcuni casi di oscuramento quasi totale della cornea, curato in breve tempo con Cannabis Sativa, Staphisagria e Phosphoricum acidum alla diluizione 30 CH.
Al seguito del re si reca in Spagna e in Francia dove, presentando un rapporto sulle sperimentazioni effettuate nella clinica di Napoli, introduce i principi omeopatici in territorio spagnolo e rafforza i medesimi in Francia.
Tra le altre opere si ricordano: “Effemeridi di Medicina Omiopatica”, 1829-30, la prima storica rivista ad essere compilata esclusivamente da medici omeopati italiani; “ Esposizione della Dottrina Medica Omiopatica, ovvero l’organo dell’Arte del guarire di Hahnemann accompagnato da frammenti di altre opere dell’autore e seguito da una farmacopea omiopatica” , del 1841; “ Une Pharmacopee Homeopatique” , del 1845. Il De Horatiis viene ricordato anche per le eccellenti traduzioni in italiano di ottimi trattati scientifici quali :
“ Sul governo delle piaghe” di Undervond,” Sull’arte di ricettare “ di Tromsdorf, “ Dalla natura e sull’uso dei bagni “ di Marcard, “ Opere Chirurgiche” di Deralt,” L’arte ostetrica” del Baudeloque (continua)
Antonino Picciano
medico esperto in omeopatia,omotossicologia e medicine integrate – Salerno