La colite è una infiammazione della mucosa del colon dovuta a numerose cause. Comunemente si usa il termine colite anche per definire episodi sporadici di dissenteria accompagnata da dolori addominali. Soffermeremo la nostra attenzione sulla colite spastica, che è caratterizzata da episodi ricorrenti nei quali non sono presenti alterazioni biochimiche e organiche del colon: più propriamente parleremo,di sindrome del colon irritabile. Si tratta di un fenomeno di natura cronica ed intermittente che conosce una sempre maggiore diffusione, ascrivibile ad un insieme di fattori che spaziano dall’alimentazione al sovraccarico di tensioni emotive. Per diagnosticarla è opportuno escludere le cause organiche e per combatterla appare ormai chiaro che è necessaria una importante revisione delle proprie abitudini di vita:cibi grassi, fritture, condimenti, verdure crude e dolci possono irritare le pareti intestinali ed aumentare la motilità dell’organo, peggiorando i sintomi. E’ importante limitare questi alimenti e sostenere la flora batterica intestinale integrando l’alimentazione con fermenti lattici vivi. La medicina naturale offre una serie di aiuti per questo tipo di disturbi. La colite spastica può presentarsi con dolori addominali, crampi, alternanza di stitichezza e diarrea o con scariche frequenti, su base nervosa, di solito non accompagnate da dolori. Il disturbo colpisce prevalentemente le donne con un picco tra i 30 e i 50 anni. Per intraprendere un percorso terapeutico, sia esso fitoterapico, omeopatico o di medicina allopatica è necessario sapere che l’alimentazione ha un ruolo fondamentale e pertanto che l’organismo non dovrà essere sovraccaricato da pasti concentrati o troppo calorici, né da alcol o nervini. In fitoterapia la T.M. di Ficus Carica potrà essere utilizzata nei soggetti adulti, in quei casi in cui prevalga il gonfiore e il senso di pesantezza digestiva, alla dose di 25 gocce per tre volte al giorno. La sua efficacia antinfiammatoria si esplicita sia sullo stomaco che sull’intestino. Se ci troviamo dinanzi un soggetto che non riesce a gestire i cambiamenti,di qualunque natura essi siano,e che risponde a qualunque sollecitazione nuova con scariche di diarrea, potremmo far ricorso alla T.M .di Potentilla Caulescens alla dose di 25 gocce per due volte al giorno. Un infuso di Lavanda o di Anice verde potrà essere utile per quei soggetti ansiosi,costantemente all’erta, affetti da gonfiore post prandiale, meteorismo, crampi ed evacuazioni violente fin quasi incontenibili. Questo tipo di infuso, preparato con un cucchiaio di tisana in 200ml di acqua, va preso due volte al giorno per 15-20 giorni. Anche la T.M. di mirtillo potrà essere di aiuto 40 gocce in 500 ml di acqua da bere nella giornata in chi, preda dell’ansia, alterna colite a stipsi. L’omeopatia, a sua volta, ci offre rimedi diversi a seconda dei casi: – le donne, che presentano crampi e spasmi che insorgono improvvisamente, accompagnati da meteorismo e flatulenze, in particolare di prima mattina o a fine giornata, si gioveranno di Lycopodium 30 CH alla dose di 3-5 granuli per 3 volte al dì. – nei soggetti Magnesia Phosphorica, l’addome è gonfio e teso. E’il rimedio d’elezione quando si presentino dolori crampiformi con emissione di feci acquose e spiccata flatulenza che però riduce il dolore ed è stimolata dal movimento: 3 granuli alla 9 CH per 3 volte al giorno fino a miglioramento. – Mercurius corrosivus è da riservarsi a situazioni acute con dolore crescente, diarrea acquosa e urente con presenza di muco o sangue: una caratteristica che ci orienta decisamente verso questo rimedio è il bisogno di defecare e la sensazione di non essere riusciti a svuotare completamente l’intestino. La diarrea coincide con i pasti o sopravviene quando si è a letto: 5 granuli alla 7CH per 3-4 volte al giorno fino a miglioramento. – Carbo vegetabilis si userà nei dolori crampiformi da accumulo di aria, che si irradiano verso il torace, peggiorano dopo il pasto serale e migliorano con le eruttazioni .Anche in questo caso 3 granuli alla 7 CH per 3 volte al giorno fino a miglioramento. Al di là di tutti gli schematismi riportati circa gli adiuvanti, è bene ricordare che il problema colico può essere spia di malesseri e disagi emozionali. L’autocontrollo, la gestione precisa e razionale di ogni elemento della nostra vita è spesso fattore scatenante che induce l’intestino, nostro secondo cervello, a rifiutare -eliminandole- le scorie, i pensieri, che la mente non riesce ad assimilare facendoli diventare coscienza.
Mirella Zerbino
farmacista – Specialista in Scienze e Tecniche delle Piante Officinali e Omeopatia