La Garcinia Cambogia è un albero di media altezza, appartenente alla Famiglia delle Guttifere, che cresce spontaneamente nell’India Meridionale, in Indocina, Cambogia e Filippine. Possiede foglie scure e lucenti e il suo frutto è ovale, molto largo, ricoperto di un pericarpo carnoso di colore giallo o arancio. I popoli del Sud dell’India, in virtù del suo sapore acidulo, lo utilizzano per insaporire il carry o nelle preparazioni alimentari al posto del Lime o del Tamarindo. Nell’uso popolare è considerato sia un farmaco che un alimento. Il decotto di frutti secchi viene usato per curare reumatismi e disturbi gastrointestinali. L’utilizzo della Garcinia, quale integratore in un regime dietetico ipocalorico per la riduzione del peso, è giustificato dal suo effetto anoressizzante e ipolipemizzante con riduzione della sintesi di colesterolo e trigliceridi e quindi del tessuto adiposo. La riduzione della fame è probabilmente dovuta ad un aumento della sintesi del glicogeno epatico con conseguente stimolazione del centro ipotalamico della sazietà . Secondo studi condotti da Kim MS et al, nel 2004, addirittura la Garcinia sarebbe in grado, non solo di ridurre l’accumulo citoplasmatico di lipidi, ma anche la differenziazione dei preadipociti in adipociti, attraverso l’inibizione del fattore precoce di trascrizione adipogenico. Il principio attivo responsabile di tali effetti è l’acido idrossicitrico — HCA – che è presente in gran concentrazione nei frutti essiccati della pianta. L’HCA agisce sul fegato e in altri distretti quali il tessuto adiposo e l’intestino tenue, riducendo la produzione di colesterolo a partire dagli zuccheri. E’ noto che attraverso il ciclo di Krebs, o ciclo dell’acido citrico, che avviene nei mitocondri, vengono demoliti ed utilizzati le proteine, i grassi e gli zuccheri ingeriti, che sono trasformati in energia attraverso la catena respiratoria. Quando il cibo immesso, in particolare gli zuccheri, è eccessivo, una parte del citrato del ciclo di Krebs, esce dai mitocondri e, grazie all’enzima ATP-citratoliasi, dà origine attraverso una serie di passaggi che avvengono nel citoplasma, agli acidi grassi e al colesterolo e di conseguenza all’immagazzinamento dell’energia in eccesso sotto forma di grasso nel tessuto adiposo. L’idrossicitrato, presente nella Garcinia Cambogia, limita fortemente l’attività dell’enzima ATP- citratoliasi, bloccando drasticamente il processo di immagazzinamento di grassi, inducendo la demolizione completa degli alimenti con produzione di energia e conseguentemente aumentando il senso di sazietà . Studi condotti nel corso di questo anno, per la valutazione dell’efficacia e dell’eventuale tossicità di questa pianta, hanno monitorato in doppio cieco 48 pazienti, trattati con Garcinia Cambogia titolata al 52,4% in HCA, confermando la sua innocuità nonché la sua efficacia sulla inibizione della biosintesi di acidi grassi. Si è evidenziata anche una riduzione significativa dei livelli totali di colesterolo (tra —32 e —35%) nonché di LDL colesterolo (tra —28,7 e —32,7%). Concludendo la Garcinia Cambogia, titolata in HCT, può essere favorevolmente usata come coadiuvante nel trattamento dell’obesità , particolarmente quella addominale, ma anche per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Mirella Zerbino
farmacista – Specialista in Scienze e Tecniche delle Piante Officinali e Omeopatia