La liposuzione vanta una storia molto lunga, oltre trent’anni, in cui tecnica e strumenti sono stati notevolmente migliorati. La tecnica ha una singolare quantità di sinonimi, spesso utilizzati in contesti differenti per puro effetto “scenografico”, ma in sostanza la liposuzione (o lipoaspirazione, liposcultura, lipocontouring…) è il trattamento chirurgico che permette di asportare, tramite aspirazione, parte dei depositi adiposi mediante l’inserimento sottocutaneo di cannule. Questa la sintesi estrema di un intervento che richiede un’approfondita conoscenza dell’anatomia e una lunga esperienza chirurgica per evitare spiacevoli esiti estetici (irregolarità del pannicolo adiposo) e soprattutto inutili rischi. “Mediante la liposuzione viene ridotto il patrimonio complessivo degli adipociti”, “tali cellule, una volta che l’individuo ha completato la crescita, non si riformeranno. Questa informazione, erroneamente interpretata, ha portato i più a pensare che la liposuzione sia un metodo definitivamente risolutivo per le dismorfie legate all’eccesso di adipe. I pazienti devono infatti essere informati che solo un’adeguata educazione alimentare e un sano stile di vita contribuiscono a mantenere i risultati estetici della liposuzione. Molti ignorano che, anche se il numero degli adipociti è ridotto, questi hanno la capacità di accumulare grasso fino a moltiplicare anche di 60 volte il proprio volume. Ecco perché viene richiesto al paziente che raggiunga un peso stabile prima di sottoporsi alla liposuzione e abbia imparato uno stile alimentare coerente e adatto al proprio fabbisogno”. Le donne hanno tendenza all’accumulo di grasso nella regione del tronco, del seno e delle gambe, mentre gli uomini vedono maggiormente i “rotolini” sul ventre e sul busto. Ma la liposuzione, opportunamente pianificata e realizzata, è adatta per tutti i tipi di adipe, anche localizzata su distretti corporei “non tipici”, ad esempio il viso o la nuca (la cosiddetta “gobba di bisonte”). Una precisazione: “Molte pazienti richiedono la liposuzione per cercare di rimodellare la propria silhouette — specifica il dottor Pallaoro — senza distinguere i depositi di adipe da quelli di cellulite, che merita un discorso a parte”. La visita preliminare con la paziente è la prima, fondamentale, tappa per una liposuzione eseguita in sicurezza. “Il chirurgo esamina attentamente il tipo di adipe e la modalità di accumulo da parte del soggetto. Quindi, insieme con la paziente, viene programmato l’intervento: a seconda dell’elasticità cutanea viene determinata la quantità di grasso da aspirare e conformemente al rimodellamento desiderato, si studia la combinazione tra più liposuzioni”. Infatti, continua il dottor Pallaoro, grazie all’utilizzo di vasocostrittori come l’adrenalina, è possibile limitare la perdita di liquidi con due grossi vantaggi: rendere meno traumatico l’intervento e aumentare il volume di materiale aspirato. Il rimodellamento chirurgico delle cosce prevede diversi approcci, a seconda dell’inestetismo o della combinazione di inestetismi presenti. La tecnica chirurgica risulta pertanto personalizzata alla specifica dismorfia e viene stabilita dal chirurgo tenendo conto anche di alcuni fattori “soggettivi”, come l’elasticità cutanea ed il grado di inestetismo. Rispetto al passato, la moderna chirurgia risulta più rapida e meno invasiva: si interviene in regime day hospital, in anestesia locale (o peridurale, per aree più estese) accompagnata da sedazione. Le incisioni praticate sono millimetriche e trascurabili, dal punto di vista estetico, una volta completato il processo di guarigione. Le medicazioni non ostacolano di troppo i movimenti e possono essere rimosse già dopo pochi giorni (in genere una settimana), consentendo un ritorno al sociale più celere.
Carmine Martino
Specialista in Chirurgia Plastica Socio SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica)