Il gene Src fa parte della famiglia dei proto-oncogeni tirosina-chinasi attivi in molti tumori, incluso il medulloblastoma, il piu` comune tumore infantile. Src rappresenta un dei piu` promettenti marker per la terapia contro il cancro.
Uno studio recente mostra come alcuni derivati pirimidinici del pirazolo (ossia il pyrazolo [3,4-d]-pyramidine derivative), disegnati per colpire Src, potrebbero essere efficaci nell`interferire con il ciclo cellulare e causare la morte delle cellule tumorali nel medulloblastoma. I risultati, pubblicati su FASEB (The Journal of the Federation of American Societies for Experimental Biology), sono stati finanziati dallo Sbarro Health Research Organization Center for Biotechnology www.shro.org , un istituto no profit dedito alla ricerca molecolare e genetica con sede presso il College of Science and Technology della Temple University di Philaldephia, USA, e dalla Human Health Foundation Onlus di Spoleto un`organizzazione no profit di biotecnologie.
“Il nostro scopo e’ stato di investigare gli effetti inibitori dei nuovi derivati pirimidinici” spiega cosi` l`autore principale, Antonio Giordano M.D. Ph.D., Presidente e Fondatore dello SHRO, promotore principale e Presidente del comitato scientifico della Human Health Foundation Onlus e docente per chiara fama presso il Dipartimento di Patologia Umana ed Oncologia dell`Universita` di Siena.
“Le nostre scoperte mostrano come nelle cellule del medulloblastoma, i derivati-pyrimidine possono sottoregolare l`attivita` di Src, ridurre la proliferazione cellulare e la progressione del tumore `in vivo`. Questo suggerisce che i derivati pirimidinici possono rappresentare un’ efficace strategia terapeutica, non solo per il trattamento del medulloblastoma, ma anche per altri tumori in cui Src e’ espresso”.
Sebbene altri trattamenti quali la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia hanno sostanzialmente innalzato il tasso di sopravvivenza, il medulloblastoma resta incurabile per almeno 1/3 dei pazienti affetti da tale malattia e i trattamenti attuali possono causare effetti collaterali tossici a livello neuro-cognitivo.
“Messi a confronto con gli agenti chemioterapici convenzionali quali cisplatino e etoposide, che sono attualmente utilizzati nella terapia del medulloblastoma, abbiamo scoperto che questi derivati pirimidinici hanno un maggior effetto inibitorio sulla proliferazione cellulare” afferma Alessandra Rossi, Ph.D., co-autore dello studio e Research Fellow presso lo Sbarro Institute: “L`uso di questi composti in radioterapia potrebbe permettere la riduzione di dosi di radiazione (o dosi radianti) e, di conseguenza, evitare i tossici effetti collaterali, cognitivi e endocrini, correlati alla radioterapia. Inoltre, le nostre scoperte rivelano i composti pirimidinici mostrano effetti sinergici e messi in combinazione con il cisplatino e l’ etoposide, suggerendo il loro possibile utilizzo in associazione con la chemioterapia”.
Tentativi per ridurre la morbilita` e mortalita` associate al medulloblastoma sono stati limitati dalla tossicita` dei trattamenti convenzionali e dalla bassa permeabilita` delle barriera ematoencefalica, che restringe l`entrata dei composti idrofili e lipofilici di grosse dimensioni, nel cervello.
‘Altri inibitori del gene Src, attualmente in in trials clinici per il trattamento di altre patologie, hanno mostrato una minore efficacia nel trattamento delle metastasi del cervello”, ha cosi` commentato il co-autore Silvia Schenone, Ph.D., professore associato presso l`Universita` di Genoa.
Maurizio Botta, Ph.D., Adjunct Professor alla Temple University, Director, Drug Discovery Program, Professor Medical Chemistry e Preside della Facolta` di Farmacia dell`Universita` di Siena, co-autore del lavoro: ”Ma i nostri derivati pirimidinici per il medulloblastoma hanno caratteristiche lipofiliche, che permettono loro di passare attraverso la barriera ematoencefalica molto piu’ facilmente, rappresentando un ulteriore vantaggio per il loro uso sulla terapia del medulloblastoma. Oltre al possibile uso di questi derivati pirimidinici nel trattamento del medulloblastoma, questi composti potrebbero essere utili per sviluppare nuovi inibitori farmacologici per studiare le funzioni fisiologiche e oncogeniche di Src.
Prof. Antonio Giordano – Sbarro Health PRESS