Le tecniche a disposizione per migliorare le rughe sono varie e codificate, il problema è spesso la preparazione e i limiti di ciascun operatore. Infatti, questo inestetismo cutaneo è attaccato da estetiste, dermatologi, medici estetici, chirurghi plastici-estetici e massoterapisti.
Prima di tutto occorre ricordare che, con il passare degli anni, la struttura del volto cambia perdendo acqua, tessuto adiposo, osseo e griglia connettivale, per tutto questo cambia la cute che scivola verso il basso formando rughe e pieghe. Se per le pieghe occorre bisturi e forbici per riposizionare e togliere l’eccesso, per le rughe occorrono trattamenti dermocosmetici non invasivi basati su tre regole.
Quindi, per scegliere, bisogna tenere conto della differenza tra piega (che significa un eccesso di pelle) e ruga (che comporta una perdita di acqua e di quelle fibre che mantengono elastica la pelle, elastina e collagene). Nel primo caso, quando la pelle è in eccesso e quindi c’è bisogno di ristrutturare i tessuti e ridare loro tono e compattezza, ci sono due strade: il lifting o la metodica mini invasiva chiamata T3 soft lift che usa fili di sostegno assicurando risultati estetici immediati con miglioramenti in più tempi e limitando le convalescenze.
Prevede piccolissime incisioni in anestesia locale e consente una ripresa delle attività quotidiane praticamente immediata. àˆ quindi ideale per chi vuole affrontare il problema dell’invecchiamento del viso magari step by step: i fili infatti possono essere lasciati in posizione per molti mesi, si possono spostare secondo nuove necessità e togliere in qualsiasi momento. L’età ideale è fra i 30 e i 65, ma dipende dall’eccesso di cute e dalle richieste del paziente.
Dall’altro lato, invece, le rughe non vogliono forbici ma, quando la ruga è profonda, occorre levigare la cute con micro dermoabrasione meccanica, quando è poco profonda è sufficiente inserire acido ialuronico, quando è causata da mimica occorre rilassare, ma non bloccare, la muscolatura con tossina botulinica.
Nelle rughe da mimica non si deve agire stirando la cute, ma semplicemente rilassandola e talvolta riempiendo gli avvallamenti e le fessure. I cosiddetti fillers sono sostanze di solito a base di acido ialuronico che vengono introdotte con piccole iniezioni o minuscole cannuline che riempiono gli avvallamenti cutanei, ma occorre usare sempre quelli che si riassorbono: durano solo qualche mese ma non creano problemi.
Anche per la tossina botulinica occorre usare solo prodotti ufficiali e fatti nello studio del medico o chirurgo plastico, non in botoparty. Se iniettata in basse e giuste dosi, non si altera la mimica facciale e non ci sono rischi: le rughe non ci devono essere quando si è rilassati, ma devono in parte apparire quando ci arrabbiamo o siamo felici! Solo così il risultato è naturale, altrimenti un volto diviene un robot inespressivo. Non deve essere iniettata in chi è allergico all’uovo, perché contiene albume come conservante, e durante la gravidanza e l’allattamento, perché non sufficientemente sperimentato in queste condizioni.
Per ringiovanire occorre ripristinare, per quello che è possibile, il senso di turgore, caratteristica tipica dei tessuti giovani. Con il passare del tempo anche le mucose gengivali delle arcate dentarie diminuiscono di spessore mentre i legamenti che sorreggono il naso e le labbra tendono a cedere. La punta del naso si abbassa e il prolabio si allunga progressivamente cosicché il viso diviene meno giovane e più triste, anche le labbra diventano meno turgide e meno voluminose, in sintesi meno sensuali. Ingrossare le labbra poiché le labbra turgide sono un segno di grande sensualità , di giovinezza, di mistero e d’immaginazione.
Varie sono le metodiche per armonizzare e dare volume alle labbra, ed ogni chirurgo estetico, prima di iniziare la correzione, dovrebbe sempre chiedersi: cosa userei per mia sorella? La risposta è semplice: “tutto dipende dal problema da affrontare, in generale, però, dove è possibile, eviterei sostanze che non posso togliere e tutto ciò che è perenne e mi affiderei a tessuto adiposo o acido ialuronico, ricordando bene che le labbra grosse sono una cosa, la bellezza del viso è tutt’altra cosa”.
Bibliografia:
1. Bacci P.A. — La bellezza appesa a un filo, Minelli editore, Arezzo, 2007
2. Bacci P.A. Chirurgia estetica mini invasiva con fili di sostegno, Minelli editore, Arezzo, 2006
3. Gasparotti M., Campisi A., “Arte e scienza in medicina e chirurgia estetica, Verduci Editore, Roma 2010
Centro di Patologie Estetiche Arezzo
Prof. Pier Antonio Bacci
Docente di Chirurgia Estetica all’Università di Siena e Direttore del Centro di Patologie Estetiche di Arezzo