Il rischio clinico e’ la probabilita’ che un utente delle strutture sanitarie ha di essere vittima di un evento medico avverso , provocato dall’utilizzo dei servizi erogati dalle strutture stesse.E’ un argomento molto scottante che va assumendo dimensioni ed interesse sempre maggiori con il crescere della complessita’ del nostro sistema sanitario e della consapevolezza del cittadino di potere fare valere i propri diritti ed ottenere un risarcimento per il danno subito.La catena del rischioIl rischio clinico, sebbene percepito sotto forma aneddotica di “errore del medico”, e’ raramente di origine puntuale e riconducibile ad un singolo errore , ma nasce piu’ spesso da una concatenazione di eventi , dove l’errore umano finale e’ solo la goccia che fa “tracimare “ una situazione instabile verso l’incidente.In ambito clinico, molte sono le tipologie e le cause di rischio comuni ad altre discipline umane potenzialmente pericolose :Difetti di identificazione e tracciabilita’ (dei pazienti, dei campioni, dei farmaci, delle immagini, dei referti, delle cartelle cliniche)Difetti di comunicazione (tra le varie figure professionali e con i pazienti)Difetti di manutenzione ( degli impianti ospedalieri, dei presidi medico/chirurgici)Difetti di organizzazione (mancanza di procedure di controllo)Negligenza (mancato rispetto di procedure di sicurezza)Imperizia (medico/infermieristico/tecnica)Il Risk Control ManagementE’ il piano di controllo di gestione del rischio clinico, inteso come piano organico dedicato all’analisi degli incidenti/eventi gia’ avvenuti e alla prevenzione di incidenti futuri., che alcuni ospedali di eccellenza in Italia hanno gia’ messo in atto. Per quento riguarda lo studio del passato si utilizza l’Incident Reporting, che e’ una sorta di verbale informatico dettagliato degli incidenti/eventi avvenuti o sfiorati, dall’esame dei quali si possono individuare le aree e i processi a rischio statisticamente piu’ alto, mentre per quanto riguarda la prevenzione degli eventi futuri, si possono utilizzare modelli complessi di analisi dei rischi quali il FMEA (Failure Modes & Effect Analysis) , dove i processi piu’ a rischio vengono analizzati da esperti secondo l’approccio piu’ pessimistico , ipotizzando , a mo’ di legge di Murphy , che tutti gli eventi piu’ negativi possano inevitabilmente avvenire.La prevenzione del rischio clinico tuttavia , oltre a questi sofisticati studi di processo deve pero’ nutrirsi principalmente di una piu’ diffusa cultura di rispetto delle regole e di maggiore rigore.Non e’ gia’ un primo potenziale evento rischioso compilare una ricetta medica con una grafia incomprensibile?
Eugenio Zabiello
Esperto di Gestione del Rischio Clinico