Identificare i fattori predittivi che fanno evolvere l’artrite verso una forma erosiva ed aggressiva è importante al fine di porre una diagnosi precoce di AR.
La presenza degli ACPA, del fattore Reumatoide e,l’incremento degli indici di flogosi e la presenza di erosioni alle indagini strumentali sono tra i principali fattori predittivi di una forma di AR più aggressiva .
Diversi studi hanno dimostrato come titoli elevati di FR e degli ACPA costituiscano fattori prognostici sfavorevoli nei pazienti con AR e che esiste una forte associazione tra PCR e livelli di ACPA nei pazienti con AR: i pazienti con un livello elevato di PCR infatti sono più frequentemente ACPA positivi, con un titolo più elevato di ACPA.
Il test per gli ACPA è diventato una procedura standard per la diagnosi dell’AR nella pratica clinica, sia perchè esso mostra una maggiore specificità rispetto al FR sia perchè la positività degli ACPA è indicativa di una progressione radiografica più aggressiva . Grazie ai test di ultima generazione la loro specificità raggiunge il 98-99% e possono essere riscontrati già molti anni prima dell’esordio della sintomatologia articolare .La citrullinazione è una modifica post traduzionale delle proteine con la trasformazione dei residui di arginina nell’amminoacido atipico citrullina ad opera della peptidil-arginina -daminasi (PAD) di cui si conoscono 5 sottotipi. Solitamente la citrullinazione è un processo patologico indotto dallo stress cellulare o da altre condizioni sebbene in determinati tessuti esso possa rappresentare una condizione fisiologica .
Il riscontro degli ACPA in soggetti che non presentano manifestazioni articolari può esser indicativo del fatto che l’attivazione del processo umorale che porta alla produzione degli ACPA puo’ aver luogo in altre sedi come il cavo orale ed il polmone. E’ nota infatti l’associazione con il fumo di sigaretta in quanto esso puo’ favorire il processo di citrullinazione e può, a livello della mucosa bronchiale aumentare l’espressione dell’enzima PAD.
In presenza dei fattori prognostici negativi le raccomandazioni attualmente disponibili per il trattamento dell’AR , sono concordi nell’intraprendere la terapia precoce con farmaci biologici.
Non è chiaro se lo stato degli ACPA e del FR sia predittivo di risposta alla terapia dell’artrite reumatoide. I dati real-world dimostrano che lo stato anti-CCP+/FR+ al basale è associato ad una migliore risposta clinica ad Abatacept. Non è stata invece rilevata una relazione tra lo stato antiCCP/FR e la risposta ad un anti-TNF, il che suggerisce che il valore predittivo degli autoanticorpi dipende dal meccanismo d’azione di un farmaco [8].Inoltre i pazienti antiCCP+ con AR mostrano un miglioramento incrementale della risposta durante il trattamento con abatacept in confronto ai pazienti antiCCP-.
Abatacept infatti bloccando la costimolazione influisce sulla normale funzionalità dei linfociti T, dei linfociti B e degli osteoclasti prevenendo la completa proliferazione dei linfociti T e la loro attivazione, la migrazione degli stessi nei centri germinativi e la produzione di autoanticorpi specifici. Diventa pertanto di fondamentale importanza una rapida identificazione di pazienti con malattia più aggressiva al fine di consentire un trattamento precoce che possa prevenirne le complicanze.
Chiara Arcuri
UOS di Reumatologia
ARNAS CIVICO-DI CRISTINA-BENFRATELLI
PALERMO