quali le mieliti, o cronico, quali la sclerosimultipla), comporta l’instaurarsi delseguente quadro clinico:1) Paralisi di tutti (o quasi tutti) i movimentivolontari nelle parte del corpo innervateda fibre che fuoriescono dal midollo aldi sotto del livello di lesione;2) Compromissione della sensibilità (tattile,dolorifica, di posizione ecc.) al di sotto dellivello di lesione;3) Compromissione delle funzioni deivisceri quali vescica, intestino, apparatogenitale;4) Compromissione della funzione respiratoriain caso di lesioni a carico del midollocervicale.L’Unità Spinale Unipolare (U.S.U.) è unastruttura concepita per curare e riabilitarein modo globale e multidisciplinare i pazientimielolesi, dal momento del verificarsidell’evento lesivo fino al completo reinserimentosociale, ed in una fase successiva,dove si può monitorare lo stato di questipazienti per il resto della loro vita.Considerata la peculiarità della patologiache prevede un percorso clinico, assistenzialee riabilitativo molto lungo in unpaziente con funzioni cognitive intatte,deve esser innanzitutto evidenziato che ilPAZIENTE da “oggetto” diventi “soggetto”del proprio percorso riabilitativo.L’U.S.U. è quindi da considerarsi non solocome un centro sanitario, ma anche uncentro sociale.La “multidisciplinarietà ” dei suoi operatoriè appunto rivolta a garantire l’appropriatezzadi questo lungo percorso medico,riabilitativo e sociale.Sono previste figure mediche di differentidiscipline: anestesisti, internisti, urologi,neurologi, fisiatri, che sappiano gestire ivari, e molte volte complessi, aspetti cliniciche un paziente mieloleso presenta, e nonsoltanto nelle fasi iniziali della malattia.Il personale infermieristico dovrà essereparticolarmente addestrato non soltantoad assistere questa particolare tipologiadi pazienti, ma anche a saper individuareprecocemente aspetti clinici e sintomi chesono espressione precoce di gravi patologie(disriflessie, decubiti).I fisioterapisti e gli ergoterapisti rivestonol’importante ruolo di riabilitare edinsegnare ad utilizzare al massimo lefunzioni muscolari residue per poterattendere, per quanto possibile, alle funzionidi attività quotidiana.Gli assistenti sociali seguono i pazienti peri vari e molteplici iter burocratici: domandedi invalidità , domande di rilascio attrezzatureproteiche, organizzazione sopralluoghidomiciliari per eventuali abbattimentidi strutture architettoniche impedenti.Tutte queste figure professionali dovrannoessere messe in condizione di lavorare inmaniera coordinata affinché il mielolesopossa ottenere:1) il massimo recupero fisico;2) il raggiungimento di un equilibriopsicologico;3) la riacquisizione di una propria identità individuale e sociale;Importante sarà poi l’individuazione el’addestramento di persone esterne allastruttura (in genere familiari) che dovrannofarsi carico di seguire ed assistere talipazienti che, specialmente se tetraplegici,non presentano alcun grado di autonomia.
L. Bianchi
Dirigente Medico di Anestesia e Rianimazione, U.O.C. Unità Spinale Unipolare, Ospedale CTO, Roma