La prevalenza di turbe del sonno è del 15 — 30%. Circa il 40% dei “cattivi dormitori” lamenta eccessiva sonnolenza diurna; un’analoga percentuale riferisce difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno (insonnia); il 10 — 15 % riferisce disturbi che insorgono o si incrementano durante le varie fasi del sonno (parasonnie) ed, infine, il 5 — 10% soffre di disregolazione del ciclo sonno — veglia (1-2-3). Il sistema di classificazione dei disturbi del sonno più largamente adottato è l’International Classification of Sleep Disorders (ICSD), sviluppato dall’American Sleep Disorders Association (ASDA) insieme alle analoghe Società Europea, Giapponese e Latino-Americana (4-5). Le più comuni anomalie respiratorie durante il sonno sono l’Apnea Ostruttiva da Sonno (OSAS), l’Apnea Centrale e la Sindrome da Ipoventilazione Alveolare Centrale. L’OSAS è la più frequente e colpisce il 2% delle donne ed il 3 — 9 % dei maschi della popolazione generale di ogni età . La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è caratterizzata sul piano clinico da “sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performances diurne e russamento notturno” e sul piano fisiopatologico da “ripetuti episodi di ostruzione parziale o completa delle prime vie aeree, durante il sonno, associati a fasiche cadute dell’ossiemia con conseguenti desaturazioni di O2 dell’emoglobina arteriosa”. Quasi il 45% della popolazione russa in modo discontinuo, il 25% abitualmente. Il russamento rappresenta il segnale d’allarme della “roncopatia cronica” e della sua possibile evoluzione, la “sindrome da apnea ostruttiva del sonno” che è caratterizzata da episodi di agitazione, continui cambiamenti di posizione, frequenti risvegli, russamento interrotto da fasi di silenzio (apnee), seguite da rantoli e boccheggiamenti. Al risveglio il paziente è affaticato, spesso con cefalea, stanchezza, ipersonnolenza diurna, talora con tendenza ad addormentarsi durante i comuni atti della vita quotidiana, le normali occupazioni lavorative. Possono insorgere sensazione di astenia psico—fisica, difficoltà di concentrazione, irritabilità , perdita di memoria, cambiamenti di umore e di comportamento, ansietà o depressione, obesità , diminuzione degli impulsi sessuali, nicturia, enuresi, policitemia, complicanze cardio-circolatorie, bronco-polmonari, cerebrali, disfunzioni ormonali, problemi sessuali (1-2-6). Solo l’esame polisonnografico consente di distinguere il russatore semplice dal russatore apnoico, di verificare la morfologia delle apnee respiratorie, classificarle, correlarle con lo stadio del sonno, valutarle correttamente quando segno precoce di gravi patologie, provvedere con la terapia più opportuna (7-6).
Mario Caputi
Ordinario di Malattie Respiratorie – Seconda Università degli Studi di Napoli