Milioni di persone soffrono a causa delle vene varicose e delle loro complicanze: l’intervento chirurgico per eliminare la Safena, detto “stripping”, per decenni unico tipo di trattamento proposto, e` caratterizzato oltre che dalla sua invasivita`, da un decorso postoperatorio lungo e fastidioso, e da esiti estetici non soddisfacenti. Le tecniche mini-invasive endovascolari, introdotte in Italia dall’anno 2000, rappresentano oggi la metodica di scelta per l’eliminazione della vena Safena: non prevedono piu` alcuna ferita chirurgica inguinale e periferica, sono caratterizzate da riduzione fino ad assenza di dolore postoperatorio, immediata ripresa del movimento e delle proprie attivita`, e brillante risultato estetico. Nei Centri d’Eccellenza gli interventi si effettuano con una particolare tecnica di anestesia locale selettiva, chiamata tumescenza ecoguidata. Due sono le tecniche endovascolari utilizzabili: la metodica Laser (ELT: Endovenous Laser Treatment) e la Occlusione con Radiofrequenza, simili per quanto riguarda il concetto applicativo, differenti per il tipo di energia utilizzata per provocare la chiusura della vena e per il modo di erogarla. L’indicazione all’uso deve comunque essere stabilita caso per caso dallo Specialista. La piu`recente innovazione tecnologica e` rappresentata dal nuovissimo catetere per Radiofrequenza, appena giunto in Italia, in grado di facilitare ulteriormente l’intervento, rendendolo ancora piu` veloce, preciso ed efficace. Il catetere di nuova generazione (cioe` lo strumento che, introdotto nella vena, consente la trasmissione dell’energia in grado di farla chiudere) si avvale di un approccio di “riscaldamento segmentario”: la parte attiva della sonda situata in prossimita` della sua estremita, provoca la chiusura di un preciso tratta di vena in un intervallo di tempo altrettanto preciso; quindi il generatore si blocca fino al posizionamento della sonda nella successiva zona da trattare, precisamente individuata grazie ad alcuni “marker” presenti sul catetere stesso: si elimina cosi` il rischio di una non corretta velocita` di retrazione della sonda da parte dell’operatore, che potrebbe invece portare ad un risultato non soddisfacente dell’intervento. La procedura viene totalmente eseguita sotto guida ecografica: dall’introduzione del catetere stesso per via percutanea (cioe` senza alcuna incisione), all’infiltrazione dell’anestesia locale lungo il decorso della vena Safena. Il paziente, sveglio e cosciente, e` in grado di chiacchierare con l’equipe durante l’intervento: la dimissione dalla clinica avviene nel giro di poche ore.
Giuseppe Serpieri
Specialista in Chirurgia Cardiaca e Vascolare a Torino, Monza, Bologna, Roma