La fibromialgia è un’affezione riconosciuta a livello mondiale soltanto da due decenni e che ingloba altre precedenti definizioni quali reumatismo articolare non specifico, spasmofilia e molti altri ancora. Questa sindrome è caratterizzata clinicamente da dolori diffusi lungo il corpo in zone atipiche, associata costantemente a un ritmo sonno veglia disturbato e non ristoratore. A cio si aggiunge tutto un corollario di sintomi che possono variare da sensazioni di bruciore a carico dei muscoli, alterazioni del senso del gusto, palpitazioni notturne, un senso di spossatezza generalizzato e molti altri ancora. Caratteristica fondamentale di tale condizione è che gli esami di laboratorio e i vari esami strumentali come ecografie,tac e risonanza non riescono a spiegare la causa del dolore denunciato. Colpisce prevalentemente il sesso femminile a partire da un eta’ tra i 20 e 60 anni, ha un andamento cronico, non necessariamente i sintomi peggiorano nel tempo; al momento non vi sono evidenze di associazioni con altri tipi di malattie conosciute; i pazienti inoltre hanno un’aspettativa di vita identica ai sani.La diagnosi viene posta dal reumatologo, andando a testare il dolore alla palpazione in punti distribuiti lungo il corpo secondo linee guida prestabilite.
Non trovando il fattore scatenante di questa condizione, che può essere altamente invalidante per il soggetto colpito, le teorie sulla sua insorgenza spaziano a 360 gradi, dall’ipotesi immunitaria, virale, psicologica e cosi via e di conseguenza anche i tentativi di cura sono figli della teoria che si segue, ma quello che ormai è assodato è che i normali farmaci antidolorifici e antinfiammatori sono di scarso aiuto.Per chi si occupa di fibromialgia è diventato abituale assistere dei malati che si sono sottoposti ad interventi chirurgici nella sede di dolore più accentuato senza risolvere il problema,anzi, a volte peggiorandolo.Nel vasto mare di presidi farmacologici, terapie occupazionali, psicanalisi e molto altro, ci permettiamo di segnalare un sistema di cura che al momento sembra essere efficace e con un bilancio tra tossicità e pericolosita’ d’intervento e risultato assolutamente formidabile: la Riequilibrazione Funzionale metodo Solere.
Si tratta di una metodica di cura che prende l’avvio dalla medicina cinese ma se ne discosta poi ampiamente in quanto non cerca di curare il distretto più colpito ( la cervicale, la sciatica…) bensi di riequilibrare l’assetto percettivo che ha il paziente del proprio corpo, “riagganciandolo” al suo ritmo di base: quando l’aggangio avviene, si assiste in effetti non solo alla diminuzione o scomparsa del dolore, ma anche alla scomparsa di tutti quei sintomi corollari quali la ripresa di un sonno ristoratore, la scomparsa delle palpitazioni o della fastidiosa sensazione di colite e via dicendo. Tecnicamente si tratta della stimolazione di alcuni punti riflessi sulla cute senza l’infissione di aghi (mal sopportati dai fibromialgici) ma con un apparecchiatura apposita, escludendo qualunque tipo di problema per il paziente; il trattamento prevede sei sedute di trattamento della durata di circa dieci minuti l’una. E’ in corso gia da un anno uno studio multicentrico che coinvolge oltre l’Italia, Belgio, Francia e Svizzera per validare questo metodo agl’occhi delle accademie di medicina europee, tramite la pubblicazione su riviste scientifiche.
Luca Scavino