E’ storica la decisione di un giudice di Salerno che ha concesso ad una coppia fertile, per la prima volta, di poter accedere alla diagnosi preimpianto ed alle tecniche di fecondazione assistita. La coppia e’ portatrice sana di una grave malattia ereditaria, L’Atrofia Muscolare spinale di tipo I ,che rappresenta la piu’ frequente causa genetica di morte dei bambini durante il primo anno di vita. La coppia, fino ad oggi, non aveva potuto accedere alle tecniche di procreazione assistita a causa dei veti posti della legge 40. Il giudice supera questi impedimenti sostenendo che solo la fecondazione assistita , attraverso la diagnosi preimpianto, consente di scongiurare il rischio di far nascere figli affetti da malattie incompatibili con la vita a causa di patologie che si trasmettono geneticamente. La coppia vede ora la luce dopo tre aborti a causa di questa malattia. Hanno avuto un solo bambino sano nel 2005. I cattolici si sono subiti schierati contro questa decisione che rappresenterebbe un grande passo verso l’eugenetica. Personalmente , come ginecologo cattolico, la ritengo invece una decisione flessibile e dotata di grande umanita’.
Alessandro Bovicelli
Ricercatore Universita’ di Bologna