I tumori del colon retto sono la seconda causa di morte per cancro negli Stati Uniti, e rappresentano una grande minaccia anche in Italia, ma fortunatamente è possibile riuscire a fare un buono screening che è capace di determinare una sopravvivenza pari al 90 per cento nel carcinoma del colon e pari al 80 nel retto.
Tutto questo è possibile, partendo da un buon colloquio tra paziente e Medico di Medicina Generale, che più di ogni altro conosce il proprio paziente e con cui può avere un rapporto di confidenza estrema: infatti una storia di cancro o di adenoma ( essendo possibile una evoluzione di polipo adenomatoso in cancro del colon o del retto), malattie infiammatorie intestinali, neoplasie dell’endometrio se diagnosticate prime dei 60 anni, acromegalia, uretero-sigmoidosomia ed esposizione a radiazioni per neoplasie della prostata, sono tutti fattori di rischio che un’attenta anamnesi fatta dal MMG può scovare.
Così si può partire verso la prima metodica di screening: ovvero la ricerca del sangue occulto nelle feci ( in inglese noto con l’acronimo FOBT), da effettuare in pazienti che hanno avuto un sanguinamento rettale di recente insorgenza ed in età superiore ai 50 anni, o in pazienti che lamentano sintomi riferibili a patologia colo rettale come dolore addominale, dimagramento, rettorragia ed anemia sideropenia ( in questa seconda variante, è bene anche una esplorazione digito rettale).
In caso di positività al test con sangue occulto, si passa all’esecuzione di colonscopia: che dovrebbe essere comunque prescritta, se negativa, ogni 10 anni e tale intervallo è basato secondo la velocità tipica di progressione di un adenoma a tumore.
Le più recenti linee guida, si basano sull’inclusione di una colonscopia ogni 10 anni, di una FOBT ogni anno e della sigmoidoscopia ogni 5 anni: è stato inoltre dimostrato che la colonscopia è un metodo efficiente nel ridurre l’incidenza e la mortalità in pazienti affetti da cancro ereditario non poliposico del colon-retto ( acronimo HNPCC), e nei loro parenti ad alto rischio.
Questa metodica presenta inoltre il grande vantaggio di poter rimuovere seduta stante polipi cosa che non è possibile con la colonscopia virtuale, che utilizza una ricostruzione a due dimensioni e tridimensionale dei convenzionali dati di TAC : purtroppo la mancanza di rimborsabilità ed i non ancora raggiunti parametri tecnici, ha portato ad una non diffusione di questa tecnica radiologica.
Il tutto conferma quanto ci sia ancora da lavorare per ottenere una metodica meno invasiva per i pazienti, che spesso si rifiutano di farla, ma allo stesso tempo altri dati hanno confermato che la maggior parte degli individui asintomatici non riceve alcun beneficio dallo screening, che è invece molto utile nei pazienti sintomatici e sopra citati.
BIBLIOGRAFIA
AGGIORNAMENTO MEDICO VOLUMNE 34 GENNAIO FEBBRAIO 2010 “ Prevenzione dei tumori colo rettali” di Giuliano, Inserra, Giurao, Bardonaro, Lesma e Tralongo
Smiith RA, Cokkinides V, Eyre HJ. American Cancer Society guidelines for the early detection of cancer, 204, CA Cancer J Clin 2004; 54:41.
Chiu LF. Cancer Screening Series No 1. HNS Cancer Screening Programmes, SHEFFIELD, December 2003. www.cancerscreening.nhs.uk/ publications/cs.html.
Luca Gabriele Punziano
Medico Generico Specializzando in Igiene e Medicina Preventiva all’Umberto I di Roma